mercoledì 10 ottobre 2012

Berlusconi: un moderato suicidio

Ciascuno è libero di suicidarsi come preferisce. D'altronde persino la chiesa non nega benedizione e terra consacrata a chi si toglie la vita. E allora anche Berlusconi può suicidarsi politicamente, puntando sugli affari propri. Guarda caso, appena annunciato il passo indietro, il titolo Mediaset è tornato a crescere. Ma se Silvio pensa agli affari suoi, non si capisce a cosa pensino i suoi adepti. Tutti (quasi tutti) a benedire questa "unione dei moderati" che dovrà sconfiggere i cosacchi in procinto di abbeverare i cavalli nel Tevere. I moderati? Quali moderati? La banda di vecchi arricchiti che circondano Berlusconi e che godono dei suoi privilegi? E poi? L'Italia non abbonda di moderati, dopo i disastri combinati da Monti e dalla sua banda. Tasse alle stelle, disoccupazione record, povertà crescente, prospettive nulle. E bisognerebbe essere moderati? E bisognerebbe sostenere un cartello elettorale che vuol riproporre Monti? Un cartello di servitori delle banche, di sostenitori di un'Italia grigia come il premier, senza luci come il suo governo, noiosa, senza slanci. I moderati sono i sostenitori di questa Italia? Di questo schifo? Buona fortuna, allora. A Berlusconi che, in cambio, sogna la fine dei processi ed il rilancio di Mediaset trasformata in tv di supporto a Monti. Ma buona fortuna anche a quei politici che si definivano "di destra", "alternativi", "nazionali" e che si ritroveranno con Casini e Montezemolo, con Fini e Frattini, a prendere ordini dalla signora Fornero, con il ditino alzato per sgridarli per non aver fatto i compiti.

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