martedì 9 ottobre 2012

Chavez vince e il mondo cambia. L'Italia non se ne accorge

Il governo italiano degli incompetecnici forse non se n'è accorto. Ma la riconferma di Chavez alla presidenza del Venezuela comporta conseguenze mondiali che un esecutivo al servizio del mondialismo non dovrebbe ignorare. Non a caso Cristina Kirchner ha immediatamente inviato un messaggio a Chavez, sottolineando come la vittoria in Venezuela sia la vittoria anche dell'Argentina. E Chavez, nel suo primo discorso, ha subito ringraziato l'Argentina di Peron e di Cristina. Un fronte sempre più compatto, quello latino americano. E infatti gli Usa sono parsi molto innervositi. Avevano speso valanghe di soldi per foraggiare l'opposizione, ma non è bastato. Ci sono popoli che, di fronte alle ingiustizie internazionali, non si limitano a fare le code per acquistare l'ultimo telefonino. E ora si ritrovano con un Venezuela che guarda sempre meno agli Usa e sempre più all'America Latina ma anche alla Cina, alla Russia. Perché la logica è quella di ampliare i contatti, di allargare i rapporti. In modo da non dipendere da nessuno. Come fa l'Argentina, come fa il Brasile, come fa anche il piccolo Ecuador. Come non fa l'Italia. Ma Chavez è un presidente eletto e confermato. Monti e la sua banda sono imposti da quegli stessi centri di potere che sostenevano - attraverso i media italianio - l'inevitabile sconfitta di Chavez.

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