giovedì 6 dicembre 2012

Corriere della Sera e Stampa disegnano la destra. Ad uso dei mercati

Nei grandi quotidiani non esistono le coincidenze. Ed allora, se sul Corriere e sulla Stampa compaiono, contemporaneamente, due fondi sul medesimo argomento, vuol dire che c'è interesse a condizionare i lettori, spingendoli in una determinata direzione. E su cosa vertono i fondi? Ma sul destino del centrodestra e sul ruolo stesso di una destra. I due quotidiani si sono sempre contraddistinti per l'assoluta faziosità su questo tema. Con atteggiamenti che andavano dall'irrisione - quando si occupavano di Berlusconi e del suo entourage - sino alla totale mistificazione, quando dedicavano spazio a quella che definiscono come "estrema destra": i colpevoli erano sempre gli stessi, anche quando il "nero" cattivo aveva aggredito, da solo, una decina di avversari politici. E quando proprio non c'erano margini per accusare i destri, le notizie delle aggressioni venivano ignorate, se non trasformate in faide interne. Qualcuno si ricorda delle menzogne al tempo dei missini uccisi a Padova dalle Brigate Rosse mentre i quotidiani ipotizzavano regolamenti di conti interni? Oggi, invece, Ferruccio De Bortoli e Luigi La Spina hanno spiegato come deve essere e cosa deve fare la destra. Lunghe considerazioni per arrivare ad una sola ed identica conclusione: la destra (o il centrodestra, ma son solo etichette) deve rappresentare un fronte moderato, zerbinato davanti ai poteri forti, obbediente ai voleri di Monti e dei suoi mandanti. C'è già Casini, c'è già Montezemolo. Certo, ma non basta. Perché il bacino elettorale potenziale è rappresentato da un mondo di cittadini incazzati neri, derubati da questo governo, impoveriti e senza speranze. Dunque un'area potenzialmente pericolosa. Ed allora serve un partito di (finta) destra che incanali questa rabbia, la depotenzi. Un partito, per non far nomi, da affidare a Frattini, a Letta, a Mauro. Bravi scolaretti ubbidienti. Con la benedizione di Corriere e Stampa.

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