lunedì 10 dicembre 2012

Per il Monti bis uno schieramento di servi con la leccata pronta

Il cardinale Bagnasco è scatenato. Monti for ever. E si lancia in lodi tanto sperticate che, se le avesse rivolte al Papa, l'avrebbero accusato di piaggeria. Invece se si sberlicca Monti, tutto va bene. Il prode Calabresi, su la busiarda (al secolo La Stampa), dedica ampio spazio alla "normalità del premier: messa, colazione e passeggiata in centro". Il culto della personalità era roba da dilettanti, rispetto al servilismo di questi eroici personaggi scevri da ogni velleità di controllare il potere. Ed allora si dilettano nello spiegare al popolo bue, al volgo ignorante, che è vero che la disoccupazione è a livelli record, ma sono gli effetti collaterali di una sana manovra che fa contenti i mercati internazionali. Ed è vero che il Pil è crollato, ma è bello essere più poveri. D'altronde la chiesa è dalla parte dei poveri e più diventano numerosi e più Bagnasco crede di aumentare le proprie legioni. E le prospettive per il futuro? Gli incompetecnici che sgovernano l'Italia assicurano che la ripresa è imminente. Lo diceva Passera all'inizio dell'anno, l'ha ripetuto a metà anno, lo ha ridetto Grilli a fine anno. Poi arrivano quegli antipatici dell'Ocse e smentiscono l'assurdo ottimismo. Ma è l'unico caso in cui non si deve dar retta agli osservatori internazionali. C'è comunque un effetto positivo di questo indecente servilismo: il povero Bersani si ritrova spiazzato. Perché lui è costretto a ripetere che non ci sarà un Monti bis, ma i suoi amici direttori dei quotidiani lo portano proprio in quella direzione: un successo del Pd accompagnato dalla richiesta a Monti di tornare in campo a completare il lavoro: la distruzione dell'Italia.

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