giovedì 10 gennaio 2013

Crolla il potere d'acquisto, ma nessuno vuol cambiare politica

Silvio resisterà o se ne andrà dalla trasmissione di Santoro? Ecco, mentre i media si interrogano su questo fondamentale dilemma, i dati ufficiali indicano che - grazie alla criminale politica economica del grigiocrate Monti e della sua banda di incompetecnici - il potere d'acquisto delle famiglie italiane è crollato del 4,4%, i consumi sono andati a picco e la pressione fiscale alle stelle. Colpa dell'orrenda banda di Palazzo Chigi, certo. Ma chi l'ha sostenuta? Chi ha votato per misure folli, demenziali, che hanno penalizzato l'Italia? Chi ha votato i provvedimenti con cui l'Italia ha dovuto farsi carico dei debiti greci nei confronti delle banche tedesche e francesi? Due nomi, tanto per ricordare: Berlusconi e Bersani. E mentre il leader del Pd insiste su una politica che peggiorerà la situazione, Silvio finge di essere stato impegnato per un anno su Marte e ribalta il tavolo. Autocritica? Ma quando mai!! Sarà stata colpa dei suoi adepti, evidentemente. Così colpevoli che, alle imminenti elezioni, verranno ripresentati. Dove sono i rivoluzionari che non hanno appoggiato Monti e che possono essere credibili per una politica diversa? Dove sono quelli che si sono resi conto che la riforma Fornero su lavoro e pensioni è una boiata pazzesca? Non ci sono. Si prosegue con belle signore e vecchi marpioni, con qualche spolverata di nuovo per far finta che sia tutto diverso. Samorì? E' lui il massimo della novità? O il nuovo partito di Micciché? Oppure lo spacchettamento larussiano dei fardelli d'Italia? Non importa. L'unica domanda importante riguarda il tempo di permanenza di Silvio da Santoro.

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