lunedì 11 febbraio 2013

Monti alza il prezzo del ricatto: o i disoccupati o me

Che curioso Paese, l'Italia. Mario Monti, nella migliore delle ipotesi per lui e nella peggiore per gli italiani, perderà le elezioni ma non le vincerà neppure Bersani. Dunque il leader del Pd sarà costretto a chiedere l'appoggio del Grigiocrate. D'altronde Bersani ha più volte dichiarato di essere pronto ad allargarsi al centro. Un'idea pessima, che sta costando non poco a Bersani in termini di voti. Ma che gli assicura l'appoggio della speculazione internazionale e della sua padrona, Angela Merkel. Ed allora l'orrendo Monti alza il prezzo, arriccia il suo nasino snob e avverte che lui sarà disponibile ad aiutare Bersani, ma a patto che l'agenda delle riforme sia quella del Grigiocrate. Insomma, perde ma detta l'agenda. Ed è esplicito su cosa intenda: l'oscena riforma del lavoro messa in campo dalla Fornero non deve essere toccata. Tutt'al più può essere peggiorata. Non è certo una sorpresa. Nei giorni scorsi, di fronte all'ennesimo suicidio di un disoccupato ultracinquantenne, qual è stata la reazione di Monti? L'indifferenza più totale. Si è ucciso con un biglietto disperato nella Costituzione, per ricordare che il lavoro è un diritto? E chissenefrega. I giornali al servizio di Monti e dei suoi padroni hanno ignorato o minimizzato la notizia. Perché il massacro deve contnuare. Non si cambia di una virgola. Ce lo chiede la Merkel. E allora, se Bersani vuole il sostegno di Merkel e Monti, deve mettere la museruola a Vendola. L'articolo 18 si elimina, così come si eliminano, fisicamente, i disoccupati anziani. L'avrà consigliata il guru americano, questa strategia assassina? Non c'è una sola idea, nell'agenda di questi signori, di come far sopravvivere i licenziati in attesa di una magra pensione. Dunque che crepino, che si tolgano dai piedi e alleggeriscano il welfare ed i conti dell'Inps. Si chiamerebbe istigazione al suicidio, in un Paese normale. Ma se c'è un giudice a Berlino, in Italia lo si sta an cora cercando.

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