venerdì 15 marzo 2013

Monti parla di lavoro, Grilli ordina licenziamenti, Cota si adegua

Mentre il grigiocrate Monti andava in Europa a pietire qualche contentino da mostrare in Italia per una finta ripresa - e i giornali di servizio lo incensavano come il solito salvatore della Patria - i suoi incompetecnici continuavano a far danni alla nazione. A partire dal pessimo Grilli che, tanto per fare un esempio, ricattava la Regione Piemonte: niente aiuti se non si cacciano i lavoratori. E colpevolmente la Regione ha predisposto un piano di macelleria sociale. Quindi mentre Monti finge di occuparsi della disoccupazione, Grilli ed i suoi complici la aggravano giorno dopo giorno. Non che la cosa stupisca. Come non stupisce lo zerbinaggio dei media. Ma la follia di questi comportamenti sfugge, probabilmente, a chi predispone questa disoccupazione di massa. I lavoratori non servono? E chi si occuperà di rispopndere ai cittadini che pagano per avere un servizio celere e professionale? A chi si rivolgeranno le aziende che hanno bisogno di interlocutori seri, preparati e responsabili? Già oggi i tempi della Pubblica amministrazione sono insostenibili, riducendo di un quarto gli organici è facile immaginare le conseguenze. Ma a Grilli poco importa. Lui vuole un accentramento burocratico, mica un federalismo e la possibilità di lavorare bene sui territori. Comprensibile, Grilli, dal suo puntio di vista. Smantelliamo le Regioni e cancelliamo l'idea di euroregioni, macroregioni, costi standard. Molto meno comprensibile il suicidio politico ed ideologico di Cota, presidente leghista del Piemonte, rappresentava il polo debole dell'intesa del Nord, nel confronto con Maroni e Zaia e con il futuro governatore del Friuli Venezia Giulia. Ma così è davvero troppo. E le persone cacciate via, cosa faranno? Quali sono i percorsi formativi e di rientro nel mondo del lavoro predisposti dal governatore? Le persone, a differenza di quanto pensano Monti e Grilli, non sono numeri. Devono vivere, anche se i padroni tedeschi degli incompetecnici se ne fregano. E hanno professionalità che non devono essere disperse. Con chi vuol fare la Macroregione, Cota? Con i banchieri ed i loro commessi?

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