mercoledì 6 marzo 2013

Renzi con Monti, dopo Monti

Matteo Renzi, il volto simpatico del Grigiocrate Monti. Non c'è dubbio: nell'intervista a Ballarò, il sindaco di Firenze è stato brillante, spiritoso, corretto, propositivo. Beh, propositivo no. Anche perché ciò che poteva proporre era proprio quello che non poteva dire. Cioé che il Pd, così come lo conosciamo adesso, è destinato a sparire. Renzi non ha nulla a che fare con Fassina, ancor meno con il distrutto Vendola. La sinistra - perché nel Paese reale la sinistra esiste ancora - non si è riconosciuta nel Bersani che andava a pietire il consenso della Merkel, il Bersani che evitava accuratamente di mettere in dubbio la demenziale riforma Fornero, il Bersani che prometteva altri sacrifici. Una sinistra che ha scelto Grillo, perché ha voluto provare a sognare ancora il cambiamento. Con questa sinistra, ovviamente, Renzi ha nulla da spartire. A lui piacciono i banchieri, non i bancari. I colletti bianchi, non le tute blu. Scelte legittime, certo. Ma che presuppongono un altro contenitore, diverso da quello del Pd. Oddio, Renzi può anche sperare che in un momento di tafazzismo acuto anche la sinistra del Pd lo voti, sperando in qualche poltrona, magari solo a livello locale. E Renzi, che è abile oltre che intelligente, può prometterla. E anche mantenere la promessa: uno strapuntino non si nega a nessuno, in cambio di un voto. Ma per il futuro, Renzi guarda altrove. Ad un accordo con Scelta Civica. Per un governo con Monti ministro e per un coinvolgimento di tutti i proprietari delle varie Kamchatke. Il governo dei poteri forti, dei Montezemolo, dei professori incapaci, degli economisti falliti. Magari, in un afflato caritatevole, potrebbe persino farsi carico di Giannino. Perché la politica sociale di Renzi è chiarissima: "Non lasceremo indietro nessuno", ha dichiarato copiando anche lui, come Grillo, il nome di un gruppo di aiuto sociale della destra estrema. Ma sarà un aiuto caritatevole. Chi non ce la fa, avrà l'elemosina. Perché, in accordo con Ichino, Renzi non ha un programma per il reinserimento lavorativo (a condizioni adeguate) degli anziani esodati. Che sono 1.500.000. Più dei giovani senza lavoro. Ma Renzi non ne parla.

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