lunedì 15 aprile 2013

Annibale Barca assedia il Pd e imbarazza la destra (che non c'è)

Sono solo coincidenze. Ma a volte anche le coincidenze indicano qualcosa. Così Grillo, con il suo "dum Romae consulitur" ricorda l'assedio di Sagunto ad opera di Annibale. Che si chiamava Annibale Barca, Barca proprio come l'assediante di un Pd molliccio e privo di identità. Quel Barca che, probabilmente, è destinato a far la fine di Annibale, schiacciato dalla macchina mediatico-finanziaria di Matteo Renzi e dei rottamatori che piacciono a David Serra ed ai suoi colleghi della finanza internazionale. Ma, come Annibale, anche il Barca italiano non manca di coraggio. Oddio, magari sarebbe servita una maggiore coerenza, perché da ministro mai dimesso del governo Monti non ha fatto molto contro la macelleria sociale messa in campo dai suoi colleghi ministri. Sarebbe stato bello sentire qualche parola di più contro le demenziali riforme del lavoro e delle pensioni. Poi magari Barca è stato folgorato sulla via di Damasco e ha scoperto un'appartenenza ad una sinistra che pareva cancellata. Il Pd è un partito di sinistra, ha sostenuto. Subito corretto dagli ed Dc approdati nella casa comune. Centrosinistra, secondo i Fioroni di turno. D'altronde quale sarebbe la sinistra di Renzi? In ogni caso la sortita di Barca è importante perché tenta di metter fine a questa melassa tipicamente italiana del centroequalcosa. Centro-sinistra, centro-destra. Con o senza trattino. Barca dice di non aspirare a fare il leader di un Pd spostato a sinistra. E' consapevole che i mezzi finanziari e mediatici di cui dispone il sindaco di Firenze lo condannerebbero ad una pesante sconfitta in primarie interne. Ma ha senso ridursi a guidare una corrente interna minoritaria ed irrilevante? Oppure il Pd si avvia verso una salutare scissione tra il centro-sinistra e la sinistra? Barca, però, è importante anche come segnale per l'altro versante. Dove, al contrario, manca il coraggio di staccare i due concetti di centro e di destra. I Fardelli d'Italia, in fase di navigazione subacquea, emergono ogni tanto per ribadire la collocazione non a destra ma nel centro-destra. In pratica un doppione del Pdl. E di doppioni proprio non si sente la necessità. Cosa distingue i due partiti? Le dimensioni, innanzi tutto. Uno grande, e che conta, l'altro piccolo e sparito dalle scene. E poi, forse, le valutazioni su giustizia e magistrati. Davvero un po' poco. O si pensa che gli elettori si entusiasmino per la concorrenza tra Gasparri e La Russa? Tra Crosetto e Brunetta? Se le proposte di politica economica dei Fardelli le prepara Crosetto, sarà difficile distinguerle da quelle del Pdl. E se la collocazione è la medesima, nel centro-destra, non si capisce per quali ragioni puntare su un partito sotto il 2% invece che su una formazione vicina al 30%. La destra si è sempre lamentata della mancanza di un leader finto-carismatico e solo mediatico come Renzi (fintissimo!!), ma il problema è che manca anche uno non carismatico e poco mediatico come Barca. Manca il coraggio di scegliere una strada, mancano le idee e le proposte.

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