venerdì 19 aprile 2013

Gianni Letta, lo Schettino di Berlu e del Pdl

C'è chi fa naufragare una nave sugli scogli marini e chi fa naufragare un partito sulla candidatura di Marini. Gianni Letta come Schettino. Lo Schettino di Berlu: ogni volta che Silvio si è affidato alla "abile mediazione" della colomba Letta, è andato incontro a disastri. Quo usque tandem Letta abutere patientia nostra? Dovrebbero chiederselo, se avessero cervello e spina dorsale, tutti i politici del Pdl, ma anche gli alleati della Slega Nord e dei Fardelli d'Italia. Sino a quando saranno obbligati, dalla propria debolezza, ad assistere allo smantellamento di qualsiasi politica in nome degli interessi garantiti da Letta? Interessi che non solo quelli del Pdl, di Berlu e tantomeno dell'Italia. Letta, in fondo, è solo un Prodi collocato a controllare l'altro versante della politica nazionale. Per evitare che qualcuno passi dai sogni di indipendenza e sovranità al tentativo di trasformarli in realtà. Ed allora il voltafaccia del Pd con l'appoggio a Prodi non è una sconfitta di Letta, tutt'altro. E' un disastro per Berlu, sarà un disastro per Mediaset, ma è un successo per la colomba Letta che ha disinnescato il pericolo di un accordo Pdl-Pd. Meglio, per Letta, per Prodi, per Casaleggio, per Monti, un bell'inciucio tra tutti gli altri. Per garantire che l'Italia possa continuare ad essere commissariata. Per far contenti i mercati, per far contenta la Cina, per far contenti gli americani di Morgan, di Goldman. "Ma Silvio è consapevole di chi sia davvero Letta", assicura qualcuno. E svenderebbe l'Italia non per una sua tutela giudiziaria ma per salvaguardare le sue aziende, con relativi posti di lavoro. Per questo i canali Mediaset sono sempre allineati e coperti, abbondantemente sotto le righe. Per non disturbare i Monti di turno, i finanzieri che foraggiano Renzi, quelli che appoggiano Casaleggio. Muti e rassegnati. Ma ora, dopo aver spazzato via i progetti politici di Berlu e dei suoi clientes (perché definire "politici" questi prendiordini privi di idee pare eccessivo), i compagni di merende di Letta-Schettino potrebbero volere la definitiva resa dei conti. Potrebbero varare quelle leggi che il Cav tanto teme e che metterebbero in forse il futuro delle sue aziende. O, perlomeno, le dimensioni. Ma a quel punto sarebbe troppo tardi per ribaltare il gioco.

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