mercoledì 3 luglio 2013

Merkel vuole gli schiavi italiani.

Ha tanti difetti, Angela Merkel, anzi tantissimi. Ma ha il pregio della chiarezza. Ed in una intervista (beh, intervista è una parola grossa, vista la passiva accettazione di tutto ciò che ha dichiarato la Cancelliera) concessa a La Stampa, l'odiosa signora ha chiarito che la Germania ha bisogno di più schiavi. Dunque gli altri Paesi europei dovranno provvedere a legislazioni sul lavoro che favoriscano la fuga, verso la Germania, dei giovani più preparati. Per occupare posti di lavoro di vertice, di prestigio, di responsabilità? Non proprio. Perché, assicura la Merkel, prima vengono i giovani tedeschi. Una dichiarazione sacrosanta, vista da Berlino. Perché è giustissimo che il cancelliere tedesco tuteli, innanzi tutto, i giovani del suo Paese. Loro, a Berlino, non hanno mica la Kyenge, convinta che prima vengano gli invasori e poi, se resta qualcosa, si può concedere il residuo agli italiani. No, per Merkel vanno tutelati i tedeschi e poi, pian piano, possono migliorare le condizioni di lavoro e di salario anche per gli immigrati italiani, spagnoli, greci. Che stanno già affluendo in cospicuo numero, attratti da condizioni che manco si sognano, in Italia, Spagna, Grecia. Il che significa, in altri termini, che la Germania tratta meglio gli schiavi italiani di quanto gli stessi schiavi siano trattati in Italia. Ma alla cancelliera non basta ancora. Perché la Germania ha bisogno di bassa manovalanza, dunque i Paesi europei devono peggiorare ulteriormente la situazione interna, spingendo sempre più gente ad emigrare. Ovvio che un aumento degli immigrati cosnentirebbe, alla Germania, di giocare sulla concorrenza tra poveri, abbassando salari e tutele. Per gli stranieri. Perché loro, in Germania, non hanno neppure la Boldrini. E dunque sanno benissimo che i tedeschi devono essere tutelati, favoriti, sostenuti. La ripresa e la crescita tedesca è frutto anche di questa logica. Perché loro, in Germania, non hanno neppure Saccomanni, che vede la luce in fondo al tunnel anche quando il buio è totale. E allora si potrebbe stipulare un patto, con la Germania: l'Italia favorisce l'emigrazione di giovani preparati, ma in cambio Berlino si prende anche Saccomanni, Boldrini, Kyenge. Se no dov'è la solidarietà europea?

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