mercoledì 28 agosto 2013

Orage, come comunicare in musica una Valle che non sa comunicare

Essere al 189° posto come competitività regionale, in Europa, e festeggiare. Succede in Valle d'Aosta, dove i vertici regionali si entusiasmano perché la classifica indica un recupero di 26 posizioni. Oddio, la Valle resta dietro la Lombardia, il Piemonte e pure dietro le Province autonome di Trento e Bolzano. Ma in questa Italia derelitta si può essere felici anche per così poco, per una classifica che indica come l'Italia intera non sia più in grado di competere su alcun fronte. D'altronde proprio la Valle recupera posizioni grazie alle politiche del lavoro ma crolla in posizione 250, a 12 posti dalla maglia nera assoluta, per quanto riguarda istruzione e formazione. Ci si può illudere su una maggior competitività futura quando istruzione e formazione non funzionano? D'altronde lo si vede perfettamente nella comunicazione turistica e nell'organizzazione di eventi culturali. Soliti nomi, soliti amici degli amici, solo il noiosissimo politicamente corretto. Ed il turismo non cresce, ovviamente. Mentre la notorietà delle iniziative così corrette e noiose non valica le singole vallate laterali. Tutto così? Non proprio, per fortuna e per bravura di qualche singolo. Un gruppo musicale, che da anni sta lavorando sulla qualità e sulla professionalità, ha conquistato il pubblico italiano: gli Orage. Con un nuovo disco, "L'età dell'oro", che ha visto pure la partecipazione di Francesco De Gregori. E dove, non a caso, i pezzi meno riusciti son proprio quelli di De Gregori. Gli altri, quelli del gruppo, sono decisamente più freschi, con richiami a De André e Gazzé, ma soprattutto con la capacità di coniugare idee nuove con sonorità tradizionali. Bello, forse troppo per la routine valdostana. Dove una grande iniziativa come Etétrad, un'iniziativa di grande musica tradizionale ma attualizzata, viene penalizzata dai tagli dei finanziamenti alla cultura. E, tuttavia, riscuote lo stesso il successo che meritano i progetti coraggiosi e di qualità. Ma vallata dopo vallata, agli assessori piacciono di più i bolsi economisti che hanno sbagliato tutto, i politicanti senza più seguito, i cabarettisti di fascia C che, una volta, sono comparsi a Zelig (e poi mai più). Non è un problema di costi, ma di idee, di coraggio, di strategie. E sicuramente è più facile aumentare i prezzi dei generi alimentari, ridurre i servizi, sperando che il destino provveda a far conoscere una Valle che resta comunque splendida. O che siano gli Orage a farla conoscere, utilizzando la musica come strumento di comunicazione ignoto agli assessori.

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