martedì 8 ottobre 2013

Corriere: crollano le visite mediche. Sanità pubblica allo sbando

Corriere della Sera Salute: "esami e visite in calo del 9%". I ticket, sempre più cari, impediscono ad una vasta parte di popolazione italiana (quella che paga, nell'indifferenza del ministro 1-2-x della dis integrazione) di curarsi e, soprattutto, di fare prevenzione. In alcune Regioni - precisa il Corriere - i ticket costano più della stessa prestazione. E impongono tempi di attesa intollerabili. Cronaca Qui (quotidiano torinese): "Attese record per esami e visite, un anno per una mammografia". Bussolengo (Verona): si chiudono reparti di eccellenza a prescindere dalla qualità e pure dai numeri. La sanità, in Italia, è diventata un optional per i cittadini ed un business per i soliti amici degli amici. Le cure gratuite sono un regalo agli stranieri, gli italiani devono pagare sempre di più. E se non ci riescono, come sottolinea il Corriere, possono anche crepare. Mentre il servizio peggiora, in ogni parte d'Italia, anche nelle regioni come il Piemonte che si vantavano di essere all'avanguardia. E in Veneto, altro gioiello della sanità nazionale? Si investono decine e decine di milioni di euro per ammodernare un ospedale, pubblico, e dopo pochi anni si decide di chiudere i reparti migliori. Che, tra l'altro, rispettano anche le soglie quantitative, oltre che qualitative. Più di mille parti all'ospedale, pubblico, di Bussolengo e molti meno nella struttura, privata, di una città vicina. Ed allora che si fa? Si chiude la struttura pubblica e si rafforza quella privata. Dove, grazie alle convenzioni, confluiranno comunque soldi pubblici. E' evidente che, da Nord a Sud, i criteri di base della politica sanitaria non siano quelli della salute del cittadino, perlomeno di quello italiano. Ormai pare quasi che l'interesse primario sia l'investimento in edilizia. Si abbandonano strutture appena rimodernate e messe a norma per costruirne di nuove a qualche decina di km. Per poi, possibilmente, procedere con qualche bella speculazione immobiliare sulle aree dismesse. I costi? Elevati ed immotivati. I benefici? Solo per i costruttori e la sanità privata. Senza dimenticare le ricadute sulle agenzie, sempre più numerose, che si occupano di portare all'estero i malati italiani. Turismo della salute, indirizzato verso l'Albania, il Montenegro, la Romania. Ormai da ogni Paese dell'Est arrivano proposte sempre più allettanti per cure odontoiatriche, per visite oculistiche, per interventi chirurgici. Volo ed intervento a prezzi da saldo. Ovviamente si deve rinunciare alle visite di controllo. Ma in un'Italia dove la salute diventa un lusso, ci si deve accontentare del primo intervento. Poi ci si arrangia. O si approfitta del viaggio all'estero per procurarsi un passaporto falso e spacciarsi per straniero. Magari clandestino. Ed allora, finalmente, si potrà approfittare di cure anche nel nostro Paese.

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