mercoledì 23 ottobre 2013

De Girolamo, il volto del disastro italiano

C'erano una volta le Tribune politiche dove i rappresentanti dei partiti sconfitti alle elezioni si esibivano in mirabolanti arrampicate sugli specchi. "E' vero che il mio partito ha dimezzato i voti, ma se raffrontiamo il dato nazionale odierno con la percentuale ottenuta nel '52 nel mercato rionale di Vattelapesca, registriamo un confortante progresso dello 0,1%". Ecco, la performance del ministro, in quota Vedrò, De Girolamo è stato di questo tipo. La miracolata del think tank lettiano si presenta in tv a parlare della indegna stangata messa in atto dal suo governo Alfetta, dal consiglio dei ministri scelti da Vedrò di cui lei dovrebbe essere parte integrante. Ma chiarisce subito che lei non sa nulla. Le mostrano le analisi di esperti, di centri studi di varia appartenenza ideologica, di industriali, artigiani, sindacati. Tutti concordi nel giudizio negativo. E lei, la miracolata? Boh, il ministro dell'economia mi ha detto che va tutto bene ed io mi fido. Un'idea, personale, se la sarà fatta? Improbabile. "Noi del Pdl siamo contro l'Imu sulla prima casa". E le spiegano che il governo Alfetta ha cambiato nome alla tassa ma la farà pagare. E vabbuò. Si è fatto quel che si è potuto. Pare la cugina di Schettino. Poi, però, prova a dire che se ci sono stati errori nella manovra, si va in Parlamento e la si cambia. Insomma, i ministri di Vedrò hanno giocato. Erano su scherzi a parte. O forse su scherzi a parte hanno messo gli italiani per vedere l'effetto che fa. E poi - aggiunge la miracolata - mica è colpa sua e della sua generazione se l'Italia è in crisi. Ripete, il ministro, le stesse banalità che il giorno prima aveva pronunciato una ragazza reduce dalla protesta a Roma. Lei, la giovane vera, aveva spiegato che bisogna colpire i pensionati per dare più soldi ai giovani. Il migliore esempio del lavoro compiuto prima dal grigiocrate Monti e poi da Alfetta per dis integrare questo Paese. Bianchi contro neri, giovani contro anziani, ricchi magistrati contro poveri pensionati. Magari la ragazzina era orfana e, dunque, merita comprensione e scuse. Ma in caso contrario, i vecchi a cui vuol ridurre la pensione sono quei nonni che - se mamma e papà lavoravano - andavano a recuperarla all'asilo ed a scuola. Quei nonni che dai soldi della pensione fanno uscire il regalino per la nipote a Natale ed al compleanno. Quei nonni che, sempre più spesso, rinunciano a parte della pensione per aiutare mamma e papà a far la spesa, a pagare il mutuo. O rinunciano ad andare al cinema perché i soldi servono alla nipote per la benzina, per le sigarette, per l'aperitivo. Ma lei, la ragazzina reduce dalla piazza, vuole impoverirli ulteriormente. Che crepino, ora che non servono più. Per la gioia di Vedrò e di Bilderberg, l'Italia del futuro sarà rappresentata da De Girolamo e dalla ragazzina egoista.

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