venerdì 25 ottobre 2013

Destre in silenzio, disinformatia sinistra

Mentre le destre si dividono, si aggregano, si scontrano sognando di superare lo sbarramento del 4% alle elezioni europee, per mandare qualcuno ad incassare una cospicua prebenda, dal fronte opposto partono bordate contro tutto ciò che può sembrare politicamente scorretto. O anche, semplicemente, contro tutto ciò che non controllano. Ovviamente fanno benissimo, dal loro punto di vista. Perché, con la mistificazione e disinformazione, spazzano via preventivamente ogni eventuale ostacolo per una loro vittoria totale e definitiva. Questo spiega la ferocia, e le menzogne, utilizzate per attaccare un premio storico-letterario come l'Acqui Storia. Reo di essere libero ed indipendente. Si è arrivati ad un intervento in Senato, con un ex assessore regionale piemontese (non particolarmente rimpianto per le sue attività) che ha lamentato l'assenza di riferimento alla divisione Acqui nel corso della consegna dei premi a storici e personaggi della cultura italiana. Eppure, se il senatore si fosse degnato di guardare i filmati della manifestazione, avrebbe scoperto che un reduce della divisione era salito sul palco per ricevere un premio dalle autorità che l'avrebbero ignorato. Mentre l'Unità spiegava che se il premio porta quel nome, significa che i libri premiati devono occuparsi solo di quel tema e secondo i dettami della verità rivelata (dall'Unità, ovviamente). Così il premio Strega dovrà esaltare l'omonimo liquore ed il premio Campiello non potrà neppure sognarsi di premiare un libro che abbia il cattivo gusto di occuparsi di calli veneziani o di argomenti ancor più lontani. La malafede è evidente. Ma non è certo una novità. E non sconforta più di tanto: gli eredi della disinformatia sovietica hanno rinnegato Putin ma non certo i metodi del Kgb. Ciò che sconforta, invece, è il silenzio totale di quei politici che, in teoria, dovrebbero essere impegnati a difendere la libertà di pensiero. Quei politici che saranno spazzati via dalle verità rivelate propinate da stalinisti dell'ultima ora. Quei politici che preferiscono occuparsi delle poltrone di Bruxelles, non capendo che gli attacchi contro le iniziative intellettuali (così fastidiose per chi ha paura di dover studiare qualcosa) sono solo un aspetto dell'offensiva contro chi non si allinea. A Roma si favorisce un'occupazione a pochi metri da Casa Pound affinché scoppino incidenti che giustifichino lo sgombero di Cpi. In Grecia si tolgono i finanziamenti ad un partito regolarmente in Parlamento come Alba Dorata. In Francia si attacca in ogni modo il Front National per evitare un successo elettorale clamoroso. In Italia si comincia da un premio letterario. Ma si proseguirà. E dalle scelte che la Fondazione di Alleanza Nazionale farà a proposito dell'utilizzo di 1 milione di euro per progetti politici, si capirà se le nuove formazioni a destra punteranno sulla capacità di fare una controinformazione efficiente o continueranno a spartirsi i soldi attraverso progetti inutili presentati da amici e parenti

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