lunedì 18 novembre 2013

Le demi-vierges del Neocentrodestra

Dopo le memi-vierges arrivano i demi-divorciés. Il Pdl si divide, ma solo poco poco. Perché muore il vecchio partito e nascono due movimenti che annunciano di volersi presentare da alleati alle prossime elezioni. Marciare separati per colpire uniti? Non è proprio così. Perché per colpire uniti occorrerebbe sapere chi è il nemico, dove si annida, perché è un nemico. Invece niente di tutto ciò. Si blatera di una sinistra che non esiste, perché il Pd è ormai un'accozzaglia di democristiani che guidano ex comunisti in cerca di un'identità. E non può far certo paura Sel di quel Vendola (l'infame sorrise..) che sta scomparendo dalla scena. Chi è il nemico? La Merkel, per Berlu. Che nella donna birra e wurstel incarna il male dell'Europa. Peccato che il leader di Forza Italia non abbia il coraggio di denunciare l'essenza negativa di questa Europa dei banchieri e preferisca personificare il male nella sola Cancelliera. In compenso i Neocentrodestri amano l'Europa. Perlomeno quelli in grado di avere un'idea personale senza doversela far dettare alle riunioni di Vedrò e che, di conseguenza, amano l'Eurobanca solo per ordini dall'alto. Ed allora diventa difficile colpire insieme quando gli obiettivi sono così diversi. Non si può andare avanti con la manfrina sulla lotta alle tasse quando non si ha il coraggio di denunciare che la follia di questa oppressione fiscale - che distrugge l'Italia - è la conseguenza del servilismo nei confronti degli euroburocrati, degli eurobanchieri, degli euroidioti. Vogliamo vederli, adesso, i neocentrodestri mentre impongono al governo Alfetta la rottamazione delle cartelle Equitalia. "Siamo al governo per fare le sentinelle contro le tasse", hanno ripetuto. Bene, lo dimostrino. Qui ed ora, come diceva Gaber. Non con il solito rinvio alle calende greche (qualcuno spieghi il concetto a De Girolamo), ma con un intervento immediato. Intanto, secondo Belpietro, Berlu starebbe preparando il suo capolavoro. Mandando avanti i minus habens dei neocentrodestri per sostenere un governo Alfetta che non farà nulla di buono e che, di conseguenza, logorerà non soltanto Quagliariello e soci, ma anche Renzi e compagni. E lui, Berlu, dall'opposizione si potrà godere il fallimento di tutti gli avversari, per riproporsi poi come salvatore della Patria. Schierando un nuovo delfino o la figlia Marina. Oddio, nel frattempo l'Italia pagherà un prezzo durissimo al servilismo alfettiano nei confronti dell'Europa dei mercati. Ma non è questo il problema di Berlu. Senza dimenticare che a maggio si vota proprio per il parlamento europeo. Senza coalizioni, ciascuno si conterà e vedrà quanto vale per gli elettori. Un rischio enorme per i centrodestri.

Nessun commento:

Posta un commento