martedì 26 novembre 2013

Report guida l'assalto a Putin ed alla libertà italiana

Che curiosa scelta di tempo, quella di Report. Che ieri ha ripreso una notizia di fine primavera per attaccare il Kazakhstan. Ma forse Astana ed il suo presidente erano solo un pretesto. Per attaccare l'Eni e, soprattutto, Putin. E, guarda la coincidenza, la puntata di Report è andata in onda proprio in occasione della visita in Italia del presidente russo, intenzionato ad aumentare i rapporti commerciali con il nostro Paese: acquisizioni ed investimenti che potrebbero essere fondamentali per frenare la caduta della nostra economia. Così la Gabanelli si è ritrovata a tirare la volata al partito anti italiano guidato da Repubblica. Putin, da ex sovietico, è responsabile di tutto ciò che fanno i presidenti (regolarmente eletti dal voto popolare e non dai giochi ignobili del Palazzo) degli ex Paesi sovietici. Putin è colpevole perché sta nuovamente allargando l'influenza di Mosca sui Paesi vicini, perché l'Ucraina si è resa conto che l'abbraccio con l'Unione europea può rivelarsi mortale (chiedere ad Atene per informazioni al riguardo), perché l'Italia continua a rifornirsi di gas e di petrolio dalla Russia invece di rimanere al freddo in attesa che la situazione in Libia si stabilizzi dopo l'incredbile idiozia di abbattere Gheddafi. Persino aver evitato una guerra planetaria, conseguenza di un eventuale attacco contro la Siria da parte degli Stati Uniti e dei suo vassalli, fa di Putin un colpevole agli occhi dei media italiani. E se investirà in Italia sarà ancora più colpevole, soprattutto se dovesse evitare di trasformare l'Italia nel Paese di schiavi per l'Europa. Ed allora via con le campagne stampa false, via con la disinformazione sistematica. Putin incarcera i musicisti, manifestazioni in tutto il mondo. Gli italiani politicamente corretti dovrebbero provare ad organizzare, in una sinagoga italiana, una manifestazione come quella delle ragazzotte russe in una chiesa ortodossa di Mosca. Per vedere di nascosto l'effetto che fa. Ma Putin vuole incarcerare anche i gay. Falso pure questo, si è limitato a vietare la propaganda gay ai minori. Senza interferire con i gusti personali di ciascuno. Ma i politicamente corretti son pronti a boicottare le Olimpiadi di Sochi. E son pronti pure a mettere sotto attacco il Papa, reo di essersi rivolto a Putin per la tutela dei cristiani in Siria. Già, Putin l'ex uomo del Kgb, bacia le Icone e difende i cristiani, non solo quelli ortodossi. A chi poteva rivolgersi, se no, il Papa? Alla Bonino? A Mauro? Ai coraggiosi ministri della banda Vedrò? Quelli che manco sanno dove sia la Siria, figuriamoci come possono tutelare i cristiani. Quelli che, coem Bonino, ogni tanto rassicurano sulla sorte dei due marò in India, e poi non succede nulla. Putin, invece, può. E tra un presidente che può ed un governo di impotenti, è evidente che i media italiani sanno scegliere: guerra a Putin ed a chi gli è vicino. Vendiamo l'Eni, vendiamo Finmeccanica, vendiamo tutto e, finalmente, potremo essere servi dei mercati e dei mercanti.

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