giovedì 12 dicembre 2013

Cavalcare la tigre? Meglio farsi rosicchiare dai ratti

Cavalcare la tigre o farsi divorare, un pezzetto al giorno, dagli euroratti delle eurofogne? Un dilemma per pochi, in fondo. Per le minoranze, secondo il governo Alfetta che fa parte dei ratti divoratori. Ma anche le minoranze sembrano incapaci di cavalcare quello che è, in realtà, solo un cucciolo di tigre. E che avrebbe bisogno di essere cavalcato e guidato, in modo da crescere e diventare una tigre vera. In Italia? Neanche a parlarne. Meglio continuare con i giochini, con le schermaglie, con i toni bassi ed i passi indietro. Nella convinzione, quanto mai errata, che con i piccoli passi indietro si riesca ad andare avanti. La dimostrazione arriva dalla vicenda De Benedetti-Berlusconi. Dopo aver ottenuto mezzo miliardo di euro grazie alle sentenze della magistratura, il finanziere vuole altri 90 milioni dalla Fininvest per i danni morali, annessi e connessi. Sempre in relazione alla vicenda Mondadori. Oddio, se l'Italia avesse una giustizia credibile, l'iniziativa di De Benedetti potrebbe essere una grande idea. Decine di migliaia di lavoratori Olivetti rimasti a casa grazie alle strategie industriali di De Benedetti potrebbero essere risarciti per i danni morali e lo stress infinitamente superiore a quello eventualmente subito dal finanziere. E decine di migliaia di lavoratori potrebbero fare altrettanto con la Fiat e con tutte le aziende che hanno preferito delocalizzare. Ma la giustizia italiana è quella che è. Pronta ad attaccare la libertà di stampa perché una giornalista di Panorama, Annalisa Chirico, ha avuto l'ardire di intervistare Luttwak che critica il Pm Woodcock. Ma come si è permessa? Crede che in Italia si possa dar spazio a chi critica un pilastro dello Stato? Si comincia con un Pm e si finisce con il criticare la Cara Salma, l'imperatore Napo I. E salendo ancora, persino un banchiere. Meglio stroncare subito. Le rivolte così come le critiche. Tanto la famiglia Berlusconi oltre ad una polemica soft di Marina sulla Finivest come bankomat per De Benedetti grazie ai giudici, mica ha il coraggio di andare. Zitti e buoni per non mettere a repentaglio migliaia di posti di lavoro? Ma mezzo miliardo prima ed altri 90 milioni ora, non mettono a repentaglio? E loro si illudono che sia finita? Ovvio che non si può pretendere che siano loro a cavalcare la tigre. Troppo intenti a farsi rosicchiare un pezzo alla volta dai ratti. Così, con la più totale ipocrisia, un governo eletto in modo anticostituzionale e con percentuali inferiori alla metà degli italiani, si arroga il diritto di definire "minoranze" i milioni di italiani incazzati. Ma ha ragione la Banda Vedrò: se la tigre non viene cavalcata, se la protesta non viene guidata da un'idea forte, se non c'è un progetto condiviso, la folla resterà divisa e resterà maggioranza numerica ed infima minoranza politica. Divisa tra chi giura di non farcela più ma non vuol rinunciare a guadagnare due euro alla faccia di chi manifesta, e chi crede che i due euro di oggi non salveranno la situazione domani. Troppi egoisti, troppi vigliacchi, troppi incapaci. "La protesta va bene, però le violenze..", "protestiamo pacificamente e ci ascolteranno", "chiediamo un tavolo di confronto". Ecco, quando si apre un tavolo anche il cucciolo di tigre va a cuccia. Tavoli che servono solo a stemperare la tensione, a far rientrare la rabbia. Tutti al lavoro ed a comprare piccoli regali per uno spento Natale. Tutti a chiedersi come stroncare Grillo ed i suoi grillini, nessuno che si chieda come trasformare la protesta sacrosanta in un voto che ribalti il tavolo degli euroservi. Sperando che i sondaggi di oggi siano uguali ai voti di domani. E che gli incazzati repressi oggi non trasformino l'astensionismo in una scelta mirata. E che non premierà chi ha scelto di farsi rosicchiare.

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