lunedì 23 dicembre 2013

Il Papa si occupa d'Italia, il governo italiano di Africa

Arriva Natale ed il Papa benedice i "forconi". La politica italiana, al di qua del Tevere, invece procede su altre strade e continua ad ignorare i problemi del Paese. La maggioranza tenta, in ogni modo, di far passare provvedimenti criminali, come l'obbligo di concedere aperture di sale giochi con macchinette mangiasoldi in ogni Comune. O come i provvedimenti per salvare gli affitti pubblici d'oro a spese nostre. E quando vengono beccati con le mani nella marmellata, si difendono sostenendo che non se n'erano accorti. Avevano votato senza leggere, non sapevano, erano provvedimenti a loro insaputa. Colpa dei lobbisti, evidentemente. Che, in alcuni settori, assomigliano tanto ad emissari delle mafie, ma non bisogna dirlo. Solo errori involontari. Come sbagliare un rigore a porta vuota. Tanto ci sono i media a salvare tutto e tutti. A dedicare pagine e pagine sulla comodità dei clandestini per ignorare che in Lucania un giovane disoccupato italiano si è dato fuoco per disperazione. E Boldrini si indigna per le "parolacce" dei grillini, piange perché nei centri di accoglienza le tv non sono avveniristiche. E non dice una parola sui suicidi italiani. Ma qualcuno glielo spiegherà, prima o poi, che è la presidente della Camera in Italia e non più la signora foraggiata dalle Nazioni Unite? Non capirà mai che deve occuparsi degli italiani, quelli che la mantengono pagando le tasse? Che mantengono lei come i ministri ed i parlamentari che scelgono di occuparsi solo di clandestini? Ma i media si entusiasmano anche per la cancellazione delle Province. Che costano un'infinità in meno rispetto alle Regioni, dunque le Regioni si conservano nel tripudio collettivo. Intanto, nel silenzio dei media, pare che qualcosa si muova anche nella politica. Con la rincorsa ad accasarsi con le forze populiste europee. Quelle sane ed anche quelle meno sane perché politicamente meno scorrette. D'altronde se non si è capaci di arrangiarsi da soli, meglio copiare, meglio affidarsi a chi, in Europa, sa ancora far politica ed ha ritrovato l'entusiasmo. Tanto il problema si riproporrà tra pochi mesi, quando vertici incapaci prepareranno le liste per le elezioni europee, proponendo improponibili. Ma il silenzio è anche quello di Berlu. Ignorato ormai da tutti, tranne che da pochi media che devono riempire le pagine evitando di raccontare il disastro del popolo italiano. Parla solo Brunetta, che assomiglia sempre di più a Crozza quando imita il forzitaliota. E dice, a volte, anche cose sagge, il Brunetta originale. Ma con la spocchia, l'arroganza che rende fastidiose anche le dichiarazioni più sacrosante. Ma mandare a scuola di comportamento e di comunicazione questi signori pare un'impresa impossibile.

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