lunedì 20 gennaio 2014

Vietare le prefeRenzi e far contento Dudu

Le preferenze? Un retaggio di tempi lontani, quando gli italiani si erano illusi di essere cittadini e non sudditi. L'eroico Matteo, l'uomo di Serra e Farinetti, ha deciso che le preferenze non vanno bene: bastano le prefeRenzi, cioé le indicazioni che fornirà lui stesso sulla base degli ordini dei suoi burattinai. E gli elettori dovranno adeguarsi. Certo, liste con soli 4 o 5 paracadutati. E che differenza c'è? Sempre paracadutati sono, sempre di liste bloccate si tratta. Il popolo non ha diritto di scegliere i suoi rappresentanti. Li decide il burattino di Firenze e tanto basta. O li decide Berlu sulla base del gradimento di Dudu. Meglio così, certo. Perché se Dudu vuole far eleggere la solita amica di papà Silvio e poi gli elettori scelgono qualcuno meno incompetente, che succede? Che il cagnetto va in depressione? Invece bisogna proseguire con i candidati imposti dall'alto. Come gli sfidanti per la poltrona di sindaco di Torino, contro Chiamparino (Buttiglione) e poi contro Fassino (Coppola). Asfaltati nonostante la benedizione di Arcore. Ma allora non c'era Dudu, una sorta di "polpo Paul", quello che azzeccava i pronostici ai Mondiali di calcio. Ora Dudu dovrà azzeccare le candidature. Tanto non farà peggio dei guru di Berlu. Ma qualcuno si illude che possano venir scelti candidati vincenti? Capaci e competenti? Pare quasi un accanimento, da parte del burattino e di Berlu, nel voler regalare voti ai grillini che, a loro volta, fan di tutto per perderli grazie a scelte deliranti. Ma forse a tutti loro piace il modello Usa, quello in cui votano 4 gatti e decidono per tutti. D'altronde i grillini hanno scelto di distruggere l'Italia attraverso l'immigrazione selvaggia grazie al voto on line di poche migliaia di adepti. E se uno non vuol partecipare al voto, mica è colpa di Grillo. E' una gara al peggioramento continuo, una rincorsa all'insuccesso. Io nomino i miei eletti indivuandoli tra quelli fedeli, senza idee e senza qualità. E tu scegli i tuoi elementi peggiori, sapendo che non saranno mai in grado di farti ombra, di crearti un'opposizione interna, di proporti un'idea. Così, mentre il burattino tronfio si vanta di una grande riforma che cambierà l'Italia, l'Italia vera affonda sempre più, tra tasse che vengono nascoste dai media, disoccupazione che continua a crescere, aziende che chiudono e bugie di Saccomanni che annuncia la ripresa. Ma, in tutto questo disastro, l'unica cosa che conta è che si evitino le preferenze ed il giudizio del popolo.

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