giovedì 20 febbraio 2014

Berlu genuflesso davanti a Matteo: meglio lasciar la politica

Pochi anni or sono, in una manifestazione milanese, Berlu aveva cantato con Aznavour sostenendo, scherzosamente, di essere più bravo dello chansonnier armeno-francese. Forse, però, Berlu ha dimenticato uno dei brani di Aznavour, quello che - in italiano - invita a lasciar la tavola quando è arrivato il momento. "Devi sapere" andar via, rinunciare alla scena, devi saper dire addio alle luci. Berlu non lo sta facendo. La sua comparsata alla corte del burattino Matteo è stata patetica. Se ci fosse un briciolo di coerenza, a questo punto Forza Italia dovrebbe venire sciolta ed i suoi leader dovrebbero confluire nella corrente renziana del Pd. Bravo Matteo di qua, che bella idea Matteo di là, ti appoggiamo, ti diamo un aiutino, stiamo all'opposizione ma in modo responsabile e se ti serve qualche voto non te lo faremo mancare. Così patetico, Berlu, da far finta di niente anche di fronte all'evidenza del ruolo del suo arcinemico, Carlo De Benedetti, nella formazione del governo del burattino. Berlu non vuol credere alle dichiarazioni sfuggite a Barca nella telefonata-pacco de La Zanzara? Si legga Libero, legga Bechis e Belpietro. Scopra i nomi di chi sta dietro e sopra il giovin Matteo. Ma Berlu, i nomi, li conosce benissimo. Solo che è pronto ad accettare tutto e tutti pur di ottenere clemenza nelle sue vicende giudiziarie. L'hanno massacrato e lui continua a sperare nella clemenza. Con affidamento morbido ai servizi sociali, con un occhio di riguardo nella vicenda Ruby. E intanto paga De Benedetti per la vicenda Mondadori, paga le donnine, paga l'ex moglie, paga gli avvocati. Pronto, adesso, a mandare in vacca il suo partito (d'altronde è suo, di proprietà, può far ciò che vuole, no?) pur di essere gentile con il burattino Matteo e con i suoi lord protettori. I sardi hanno compreso il suicidio politico di FI e hanno bocciato l'inciucio: non sono stati disponibili a votare per chi è pronto ad ogni compromesso politico per tutelare i suoi interessi personali ed aziendali. Certo, ci sono 60mila famiglie di dipendenti da salvaguardare. Giusto, nobile, tutto quello che si vuole. Ed allora, per tutelare il suo impero ed i suoi dipendenti, si ritiri dalla politica. Perché voler restare protagonisti con un partito costretto alla paralisi, non ha alcun senso. Meglio chiudere baracca e lasciar spazio ai burattini. Devi sapere lasciar la tavola.. Peccato che Aznavour concludesse "devi saper però, io non lo so.."

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