giovedì 20 marzo 2014

Cottarelli, il bluff strapagato per licenziare

Non c'è dubbio: la montagna di soldi pagata al commissario staordinario Carlo Cottarelli è stata spesa bene. Lo hanno incaricato di rivedere e ridurre la spesa e lui, in cambio della mega somma ricevuta, ha partorito idee davvero geniali ed innovative. Ad esempio gli 85mila esuberi. Ma come mai nessuno, prima del commissario, aveva pensato che licenziando 85mila persone si risparmiano 85mila stipendi? Ma non basta. Una bella stangata sulle pensioni vogliamo prevederla o no? Dopo una vita di lavoro mica si dovranno pagare le pensioni a dei vecchi che, se crepano di fame o di malattia, evitano una bella spesa allo Stato? Con il vantaggio, non da poco, che i vecchi non hanno la forza per andare in piazza a protestare. Così si possono tagliare anche le spese per polizia, carabinieri, finanzieri, guardie carcerarie e forestali. Già, per risparmiare si potrebbe pure destinare i forestali a servizi di ordine pubblico. Tanto le foreste crescono da sole, mica han bisogno di qualcuno che le curi. E poi vogliamo far finalmente lavorare le migliaia di forestali assunti nelle regioni che le foreste non le hanno o le hanno piccine piccine? Certo, considerando che han sempre preso uno stipendio senza neppure entrare in un bosco, diventa difficile pensare che si possano trasformare in solerti tutori dell'ordine pubblico. Ma questo non compete a Cottarelli, non rientra nelle ragioni del suo compenso. Meglio procedere, dunque, con annunci mirabolanti ed interventi che non offrono motivi di entusiasmo. "Si vendono le auto blu", annuncia urbi et orbi il burattino diventato premier. Poi si scopre che se ne venderanno un centinaio su una massa di alcune decine di migliaia. Un bel risparmio, per lo Stato. Considerando che si tratta di auto strausate e poco richieste. Ma è il segnale che conta, nella nuova politica degli annunci senza seguito. "Il vincolo del 3% è anacronistico", tuona il prode Matteo in spregio dell'Europa. E tutti i media di servizio lo riprendono a caratteri cubitali. Poi, però, il burattino aggiunge che il vincolo sarà comunque rispettato, benché anacronistico. Ovvio che la Ue lo ami. Non proprio come simbolo del macho italiano, guascone ed un po' monello, come sostiene lo schieratissimo e renzissimo Gramellini sul quotidiano La Busiarda. Lo amano, gli eurobastardi, perché annuncia rivoluzioni e poi si adegua ai voleri di Bruxelles. Ma in questo modo, con tutti i media italiani zerbinati, toglierà voti ai partiti euroscettici alle prossime elezioni. Intanto Unimpresa avverte che sono oltre 9 milioni gli italiani precipitati nella fascia del disagio sociale. Ed i tagli alle pensioni, le decine di migliaia di esuberi, la Tasi e le altre porcate che i media nascondono, non aiuteranno la ripresa. Che, secondo Confindustria, potrebbe essere ridotta allo 0,5%. Perché lo strapagato Cottarelli forse non lo sa, ma i tagli all'occupazione non producono ripresa dei consumi, della produzione, dell'economia.

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