giovedì 8 maggio 2014

Miracolo a Torino: la cultura non conforme è viva

Berlu, folgorato sulla via del sapere, chiede sgravi fiscali per le aziende che investono in cultura (sperando che non consideri cultura le sue performances canore o le marchette insopportabili delle sue tv). Franceschini, illuminato sulla via del Salone del libro, invoca risarcimenti televisivi in favore dei libri. Miracoli della campagna elettorale e dell'avvio della manifestazione torinese dedicata alla lettura. Ma qualche miracolo, al Lingotto Fiere, è davvero possibile. Quella "cultura di destra" di cui i politici di destra parlano senza avere la minima idea di cosa si tratti. Non quella dei dibattiti ufficiali, miracolosamente presenti in questa edizione. Ma quella degli espositori. Che hanno il coraggio di Ciclostile nel presentare "Giuseppe Solaro, il fascista che sfidò la Fiat e Wall Street", di Fabrizio Vincenti. Ci vuole il coraggio di Eclettica per presentare "Apuania" di Paolo Camaiora, dedicato all'architettura fascista in quella parte di Toscana. Ci vuole il coraggio di Bietti nel preparare un approfondito libro-intervista a Gianfranco De Turris su tutta la cultura alternativa dell'Italia politicamente scorretta. Ci vuole il coraggio di Carlo Sburlati e del suo premio Acqui Storia - che verrà presentato domani alle 15,30 al Salone - per rivoluzionare la storiografia italiana, aprendola alla libertà di pensiero e di interpretazione. Certo, ci viole coraggio. Ma le persone coraggiose non sono sparite. Anche se non vanno al Salone del Libro. La geopolitica di Daniele Lazzeri, Andrea Marcigliano ed Ermanno Visintainer, i libri pubblicati da Enzo Cipriano, Ritter ed Orion, l'informazione quotidiana - politica, economica ed anche sportiva - di Barbadillo, il sito Destra.it. La destra? No, le varie forme. Spesso anche lontane tra di loro nell'analisi, nelle proposte, nei riferimenti ideali ed ideologici. Ma caratterizzate dal rispetto e, più di una volta, dalla capacità di far sinergie. Quella parola, "sinergie", che è totalmente assente dal vocabolario dei politici dell'intera area di centrodestra. Sostituita da termini come "gelosia", "invidia", "rancore", "opportunismo". L'incapacità della destra politica di far sinergie è quella che ha portato all'annientamento culturale dei rispettivi partiti e partitini nonostante la sopravvivenza, al di fuori, di un pensiero non conforme che è vivo anche se ignorato dai politici. O forse è vivo proprio per questo. Comunque, se Berlu nella sua nuova versione vuole scoprire una cultura alternativa, adesso sa anche dove cercarla

1 commento:

  1. Se anche lei mette dei cialtroni vicino ai mostri sacri della cultura, siamo messi veramente male, ma purtroppo siete tutti vittima di non so quale virus:
    Parla di "gelosia", "invidia", "rancore" dell'incapacità di fare sinergia ma se poi promuove i ladri e i cialtroni che condonna, che trasfomano sinergie in appropriazione dell'ingengo di altri la vedo dura, e certo così facendo lei dimostra di non essere dissimile.

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