mercoledì 9 luglio 2014

Nessun Guglielmo Tell nell'Italia di servizio

Decine di morti per i bombardamenti israeliana su Gaza, ma per i tg Rai il dramma è rappresentato dai missili palestinesi, che non han provocato morti o feriti. Si cambia programma e, nelle analisi calcistiche, ci si imbatte nell'insopportabile Ferrari che strilla sulle clamorose e durissime dichiarazioni di Prandelli. Cos'ha detto di così terribile il pessimo ex ct della Nazionale italiana emigrato in Turchia? Assolutamente nulla. Ha finalmente capito che Balotelli non è un campione, cosa chiara a tutti tranne che alla strillante Ferrari. Ma, per una dichiarazione finalmente intelligente e non politicamente corretta, il renziano Prandelli deve essere messo sotto accusa da Ferrari e banda. Una banda che, guarda caso, non scorge nessun elemento discutibile nelle dichiarazioni di Andrea Agnelli quando ironizza sui vantaggi fiscali di Prandelli in Turchia. Mica si può pretendere che Ferrari e compagnia ricordino ad Agnelli che la sede della Fiat è stata spostata proprio per beneficiare di regole fiscali straniere. Già, per Ferrari e amici ciò che è permesso a Fiat non è permesso agli italiani. Si può cambiare canale, si può cambiare argomento, ma la disinformazione è sempre la stessa. Pier Silvio Berlu si scatena in genuflessioni di fronte all'immaginifico Renzi, i tg Mediaset al completo si adeguano e, guarda la coincidenza, Pier Silvio viene assolto nel processo Mediatrade. Ma è vietato far notare la coincidenza, guai a pensar male. Nuove leggi su conflitto d'interessi, sul sistema editoriale italiano? E perché mai? Berlu firma qualunque riforma scritta ed imposta dal burattino toscano, a costo di litigare con i parlamentari di Forza Italia. Dunque deve avere il via libera per tutti i suoi progetti imprenditoriali. Poi, per quanto riguarda la giustizia, una soluzione si troverà. Basta che Berlu stia buono e che la famiglia renda omaggio al burattino. L'importante è evitare che spunti qualche Guglielmo Tell che non si scappelli e non si inchini di fronte all'immagine del nuovo padrone fiorentino. E magari anche davanti alle madonnine infilzate che lo circondano. Al resto penserà l'informazione dei tg o delle Ferrari di turno. Quelle che sognavano un assessorato alla banalità ed ai luoghi comuni

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