mercoledì 30 luglio 2014

Temporeggiate, temporeggiate: nulla resterà

Come un qualunque Paese delle banane (Tavecchio non doveva andare sino in Africa per trovarle), l'Italia viene presa a pesci in faccia dalla compagnia aerea Etihad che pone ultimatum sui tempi della trattativa Alitalia. Sia chiaro: Etihad ha perfettamente ragione. La compagnia degli Emirati ha presentato un'offerta, ha posto delle condizioni e si attendeva una risposta, positiva o negativa. Non si aspettava il tipico atteggiamento italiano della dilazione. Certo, questo è stato un errore di Etihad che non si è informata sull'Italia prima di iniziare il dialogo. Evidentemente l'ignoranza della geopolitica non è una esclusiva italiana. In caso contrario i manager degli Emirati avrebbero scoperto che una delle figure storiche di riferimento di questo triste Paese è Fabio Massimo il Temporeggiatore. Non siamo il Paese delle guerre lampo, delle decisioni immediate, delle scelte facili. Quando scoppiano le guerre ci mettiamo almeno un anno, prima di partecipare. E quando il mentecatto dell'Eliseo scatena la sua guerra personale contro Gheddafi, noi stiamo a guardare mentre il tappo parigino distrugge la nostra presenza in Libia. Per poi intervenire, come cagnetti da guardia, dalla parte sbagliata. Con qualche idiota nostrano che si vantava dei bombardamenti. Ed ora abbiamo la guerra civile sulle coste libiche e centinaia di migliaia di clandestini in più. Ma continuiamo a temporeggiare, è andata bene a Fabio Massimo, magari ricapita. Il povero Napoleone ha dovuto temporeggiare sulla nascita per poter diventare francese e smettere subito dopo di perder tempo. Ma ora tutto cambia. Il ministro Madia ha deciso che i vecchi devono andare in pensione per lasciar spazio ai giovani. Creare nuovi posti di lavoro? Non se ne parla, basta rottamare qualcuno e il posto si libera. Se poi si riprendesse la sana pratica del suicidio dei pensionanti e pensionandi, Madia sarebbe anche più contenta. Se si instaurasse la pratica del suicidio di chi non capisce nulla, forse sarebbe meno felice. O forse non capirebbe. Intanto, temporeggiando temporeggiando, il centrodestra si interroga sul suo futuro, o forse sulla sua mancanza di futuro. Non è un problema: a forza di prender tempo e di perderlo, la risposta all'interrogativo non arriverà mai. La malattia, però, contagia anche i 5 stelle. Il povero Grillo cerca di accelerare, ma i suoi trattativisti spingono verso confronti infiniti ed inutili con il burattino. Temporeggiare ed allargare la platea degli elettori, consiglia uno di quei pentastellati che piacciono ai giornali perché fan perdere voti al movimento. E se il Pil cala ed i consumi non ripartono? Calma, come avrebbe consigliato il fulmine di guerra Prodi. Aspettiamo l'autunno, aspettiamo l'inverno, aspettiamo la fine.

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