domenica 3 agosto 2014

Renzi il maoista e la sua rivoluzione senza cultura

La qualità della Stampa, meglio nota come la Busiarda, è raramente eccelsa e non giustifica l'aumento di prezzo del quotidiano degli Elkann Agnelli. Ma, a volte, capitano analisi di qualità. Come quella di Luca Ricolfi a proposito del ritorno del primato della politica in "salsa burattino". Perché il primato della politica è sacrosanto, purché avvenga su basi molto ma molto diverse da quelle imposte dal parolaio toscano. "E' il premier - sostiene Ricolfi - che con più spregiudicatezza ha puntato sulla fedeltà e l'appartenenza come criteri di selezione della classe dirigente". Un'accusa pesante, ma sacrosanta. E gravida di conseguenze negative. Nessuna attenzione alle qualità, alla professionalità, all'esperienza. Nessun rispetto per il merito e la competenza. Gente come Boschi o Madia sono al governo per amicizia e fedeltà, certo non per capacità. Il disastro sulle graduatorie scolastiche è solo l'ultimo degli errori compiuti. E non perché l'attuale governo sia responsabile di qualcosa che ha origini precedenti, ma perché è talmente incapace da non essersi reso conto di quanto stava succedendo. E la pochezza sul piano internazionale? E l'incapacità di affrontare l'immigrazione di massa, con le menzogne di Alfano che assicura che nessun giovane italiano perderà il posto di lavoro a vantaggio dei clandestini? Ne han già persi a centinaia di migliaia, ma il ministro di Ncd non se n'è ancora accorto. E l'economia? In questo caso Ricolfi non può negare che sia stato scelto un tecnico, ma Padoan è un tecnico di comodo. Che, dal giorno dell'insediamento, sta raccontando una serie infinita di panzane a proposito di ripresa che non c'è. Ricolfi fa un paragone, perfetto, con la Cina maoista, quella della rivoluzione culturale. Si cacciavano presunti "borghesi" per sostituirli con contadini poveri, ignorando competenze ed utilità di chi veniva cacciato e fregandosene dell'impreparazione di chi li sostituiva. Esattamente come il burattino e la sua banda: le nomine premiano giovani e donne, purché siano fedeli ed ubbidienti. Le altre qualità non interessano. E si buttano via bagagli fondamentali di esperienza e capacità, indispensabili per la ripresa. Che, di conseguenza, continua ad essere rinviata. Tuttavia Ricolfi sbaglia quando scarica tutte le responsabilità sulla politica. E' l'intera classe dirigente italiana che si comporta così. A cominciare dall'editore di Ricolfi che, come gli altri editori, sta tentando di rottamare il più possibile per affidarsi ai giovani ed alle donne, purché senza qualità e, soprattutto, senza pretese economiche. E sbaglia anche, Ricolfi, quando pare voler affidare ai tecnici le chiavi di questo sfortunato e colpevole Paese. Se i tecnici, in campo economico, sono quelli che compaiono sulle pagine della Busiarda, allora è persino meglio Padoan. L'esperienza di Fornero, le analisi del marito Deaglio o gli interventi dei bocconiani sono quanto di più deleterio possa accadere all'Italia. Sono l'unica giustificazione di un maoismo giovanilista e da burattini.

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