mercoledì 29 ottobre 2014

Almeno gli zingari non votano per il burattino..

La crisi? Finirà nella primavera del prossimo anno. Parola del burattino boy scout. Oddio, la sua parola   d'onore era già stata sprecata per assicurare che il Pil sarebbe cresciuto anche nella prima parte di quest'anno, che la disoccupazione era stata sconfitta, che l'economia stava tirando. Mancava solo il "più Viagra per tutti" e l'imbonitore avrebbe completato il quadro delle promesse a vanvera. D'altronde è giusto così se oltre il 40% degli italiani continua a fidarsi di un simile personaggio. Il burattino che sta distruggendo l'Italia, che elimina lo stato sociale, che taglia i diritti e spegne le speranze. Il posto fisso non c'è più, spiega ai giovani. Che, entusiasti, lo votano, si fanno l'autoscatto e poi vanno dai genitori a chiedere i soldi per portare in pizzeria la morosa trentenne. Perché, senza posto fisso, il mutuo per la casa non lo trovano. E una famiglia non se la fanno. Che bisogno c'è? Tanto ci pensa mare monstrum a portare nuovi italiani. Per quelli vecchi il posto non c'è più. E se un sindaco del Pd lancia una provocazione per chiedere un intervento contro gli zingari che rubano, minacciano, rapinano giovani e anziani del suo Comune, parte immediata la campagna dei politicamente corretti: gli zingari hanno la loro cultura che va rispettata. Anche quando rubano il rame dei cavi e bruciano la gomma avvelenando gli italiani che abitano vicini ai campi illegali. Anche quando non mandano i figli a scuola. Anche quando non pagano acqua e luce. Anche quando girano con auto di lusso che non sono compatibili con il redditometro. Ma quelli sono obblighi riservati agli italiani. Loro, gli ospiti, la grande risorsa, la grande opportunità, non devono sottostare a queste regole. Loro sono il futuro della nazione. Ma un merito, comunque, loro ce l'hanno: non votano per il burattino e la sua corte. E non sanno neppure chi sia il finanziatore del burattino, quel Serra che chiede, con tessera Pd, di cancellare ogni diritto dei lavoratori

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