martedì 17 marzo 2015

Lupi, scaricato dal Papa, imbarazza il governo

Chissà se il Papa, quando ha bacchettato violentemente Comunione e Liberazione, aveva già ricevuto dall'alto informazioni riservate sul ministro ciellino Lupi, sulle vicende che coinvolgono il figlio del ministro e sul potentissimo Incalza. Se il potere divino aveva abbandonato gli uomini di Cl, forse anche il potere giudiziario poteva farsi avanti. Suscitando non poche perplessità. Perché è curioso che il prode Incalza sia accusato di ogni nefandezza in merito alla Tav ma che, sul fronte ferroviario, le accuse latitino. Come si può pretendere che gli italiani credano al teorema secondo cui i prezzi delle opere lievitavano a dismisura a causa delle tangenti, ma ai vertici delle ferrovie nessuno se ne accorgeva? Eppure i media evidenziavano, ogni tanto, che il prezzo al km, in Italia, era doppio o triplo (sino a 6 volte tanto) rispetto ai costi dell'alta velocità ferroviaria in altri Paesi europei. E non soltanto quando i km erano sugli Appennini, ma pure in pianura. Ma andava bene così. Tutti felici, tutti convinti che l'Alta velocità fosse la panacea per tutti i Mali dell'economia italiana. Avrebbe fatto viaggiare le merci ad alta velocità, rendendo il sistema più competitivo. Quante merci viaggiano da Torino a Salerno, da Milano a Roma ed a Napoli? Nessuna, ma tanti soldi hanno viaggiato verso le giuste destinazioni. Senza che qualcuno se ne accorgesse, senza proteste. Ovviamente, come assicura il ciellino Lupi, nessuno chiedeva nulla. E se un figlio si ritrovava con un posto di lavoro offerto da qualche azienda coinvolta nelle vicende, era solo grazie all'intercessione divina. E se al figlio arrivava un orologio da 10mila euro, era sicuramente la Provvidenza ad aver acquistato il dono. Se poi ci si mette anche il burattino portasfiga che "mette la faccia" sull'Expo, e' inevitabile che ci siano accuse anche riguardo ai lavori per la manifestazione milanese. Così come era inevitabile il mal di schiena di Putin dopo aver incontrato il premier italiano. Anche se qualche esperto di politica internazionale aveva avvertito il burattino dei rischi di immagine che correva andando in Russia. Dove - spiegava l'esperto - era imminente il colpo di Stato degli oligarchi che avrebbero deposto lo Zar. Forse il burattino ha portato sfiga agli oligarchi?

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