mercoledì 8 aprile 2015

Le bugie del governo e le tasse che aumentano

L'importante è mentire con naturalezza. Tanto poi ci penseranno i media di servizio a giustificare la bugie e ad abbellire la situazione. Così il burattino portasfiga ed il suo sodale Padoan vanno a raccontare che loro non aumenteranno le tasse. E subito i servi trasformano la notizia in un annuncio di imminente taglio delle tasse. Basta che il popolo bue ci creda. E che voti bene alle elezioni regionali. Dopo il voto si accorgeranno del bidone, ma ormai il problema elettorale sarà stato risolto. Dunque la realtà e' che l'Italia, ISTAT dixit, ha raggiunto con il burattino il livello record di tassazione. E rimarrà al livello record, visto che le tasse non aumenteranno ma non caleranno. Cambieranno nome, nel consueto gioco delle 3 carte del burattino. Si accorpano quelle sulla casa, ma senza ridursi come importo. Il nulla cosmico, insomma, come al solito? Beh, non proprio. Perché le tasse che non aumenteranno (secondo le promesse) sono quelle statali. Poi ci sono quelle locali. Ed il governo ha annunciato nuovi tagli ai Comuni ed alle Regioni. Che, ovviamente, aumenteranno imposte e tariffe per rientrare in possesso di quanto fregato dallo Stato. Dunque l'oppressione fiscale reale e complessiva aumenterà. Ma non bisogna dirlo. Bisogna che il popolo bue rinunci a risparmiare e vada a godersi i ponti e le vacanze, tanto la fregatura arriva dopo. E se federalberghi lamenta cali delle presenze, ci pensano i media a raccontare che i musei son pieni, che le città d'arte fanno il record di visitatori. Magari sono gli stessi cittadini che, non essendo andati in vacanza, riempiono i musei, ma sono particolari irrilevanti. Come è irrilevante che i treni presi d'assalto dai vacanzieri di Pasquetta siano la dimostrazione che il turismo e' ridotto ad un solo giorno, senza presenze alberghiere. Ma quando esplode la polemica tra il compagno Chiamparino, presidente dei governatori regionali, il compagno Fassino, presidente dell'Anci,  contro il burattino, la vicenda assume anche caratteri grotteschi. Una lotta tutta interna al Pd per decidere chi si prende la colpa di aumentare le tasse ai sudditi. Il governo no, dunque ci pensino i Comuni o le Regioni. Fassino, sindaco di Torino e lider maximo della Città Metropolitana torinese, assicura che con questi tagli non si può andare avanti. Renzi replica che la Città Metropolitana ha sforato e dunque deve arrangiarsi, Fassino ribatte che a sforare era stata la Provincia e lui non ha colpe. Già, la Provincia. Guidata da Saitta che ora è diventato assessore alla Sanità del compagno Chiamparino. Tutti Pd, ma a pagare devono essere i cittadini, metropolitani o provinciali. Ma lui, il burattino, non ha colpe

Nessun commento:

Posta un commento