martedì 26 maggio 2015

"Non pago": affermazione ignobile per la Grecia, sacrosanta per l'Italia

Bambole, non c'è una lira. Il classico dell'avanspettacolo dell'Italia che fu e' diventato uno slogan politico. Solo che alla lira si è sostituito l'euro. Bambole non c'è un euro per i rimborsi. Chi l'ha detto? E come è stata accolta la dichiarazione? Dipende. Le stesse parole sono state accolte in modo diametralmente opposto dall'ignobile dis informazione di servizio di questa Italietta. Con indignazione e rabbia, quando a pronunciarla e' stato un ministro del governo greco. Ma come? Prendono soldi non loro e non vogliono restituirli? Inaccettabile, vergognoso, infantile. Troppo comodo comportarsi così. E vai con la morale dei giornalisti di servizio e degli opinionisti a libro paga. Ma la stessa frase, pochi giorni prima, era stata pronunciata dai ministri del governo italiano. Condannati a restituire i soldi ai pensionati ma che, fregandosene altamente della condanna, hanno dichiarato che i soldi non saranno restituiti - se non una piccola parte ad una parte dei pensionati - perché i soldi non ci sono. Ed i commenti dei servizievoli giornalisti? Ma che bravi i ministri, che senso di responsabilità, che idea geniale. Peccato che la stessa genialità non valga quando i sudditi vessati da Iniquitalia provano a rispondere nello stesso modo: i soldi non ci sono e non ti pago. Allora i sudditi, che si comportano come il bugiardissimo e come Padoan, non dimostrano senso di responsabilità ma si trasformano in criminali nemici della nazione. O del governo che, per i servitori dell'informazione, fa lo stesso. Perché le regole non sono uguali per tutti. Perché le sentenze vanno interpretate a seconda dei propri comodi. Perché la Grecia senza soldi e' cattiva ed il governo italiano che ruba i soldi e' buono. Nella convinzione, forse esatta, che il popolo bue italiano non avrà neppure quel briciolo di coraggio e di dignità per votare contro questi ladri, contro questi cialtroni. Un popolo bue che non sa neppure rifiutare questa dis informazione indegna. E che si merita le tasse, i tagli, i furti

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