giovedì 4 giugno 2015

Per gli anti moderati e' il momento della proposta

Che squallore il povero Alfano che si vendica del suo insuccesso e della vittoria di Zaia, Toti e della Lega spedendo, nelle regioni del Nord, nuove orde di clandestini che lui, Alfano, non sa gestire. Arrangiate i, così imparate a votare senza ricordarvi di Ncd. D'altronde la piccineria del personaggetto, come lo definirebbe De Luca, non rappresenta certo una novità. E, perlomeno, mette fine ai discorsi fastidiosi di chi voleva ricompattare il centrodestra da Salvini ad Alfano. Dopo questa ennesima prova di incapacità, al Nord il leader di nessuno non prenderebbe neppure i pochi voti ottenuti questa volta. Salvini ha già rilanciato, mostrandosi interessato ad una candidatura a sindaco di Milano. Suscitando subito le immancabili lamentele dei moderati o sedicenti tali. Convinti che un candidato duro non conquisterebbe l'elettorato borghese della capitale lombarda. Già, perché i centrodestri moderati che hanno contrastato Pisapia hanno ottenuto un grande risultato. A casa a calci nel sedere e la città affidata ad un incapace. La moderazione  ha stufato. Piace ancora nei salotti della buona borghesia meneghina, salotti sempre più vuoti sia perché i ricchi borghesi erano quesi sempre orientati a sinistra, sia perché la borghesia diventa sempre più povera e, dunque, meno moderata. Il problema, reale, non è quello delle ruspe salviniane, ma della proposta per governare la città ed il Paese. E chi critica i ruspanti, dimentica che dai moderati arrivano solo proposte moderate e modeste, ricalcate su quelle del bugiardissimo. Ai moderati piacciono i Tg di Berlu figlio, proni nei confronti del premier, incapaci di rilevare le contraddizioni e le bugie del governo. Le elezioni son finite e il TgRenzi5 ha già ricominciato con il servilismo più squallido. Sarebbe questa l'informazione dello schieramento moderato? E la cultura? Una parola pressoché sconosciuta, fastidiosa, nei salotti moderati milanesi. Proposte economiche? Quelle del Matteo premier, ovviamente. Con qualche riduzione delle tasse, ma solo per l'alta borghesia dei salotti. Gli altri, si sa, non devono vivere al di sopra delle proprie possibilità. Ovviamente da ridurre, per tutelare le tartine nei salotti. A fronte di questa insignificanza moderata, i "cattivi" hanno proposte alternative? Basterebbe leggere il libro del siciliano Rapidarda, "All'armi siam leghisti", per accorgersi che qualcosa si sta muovendo anche in ambito economico, culturale, di proposte. Basterebbe scorrere l'elenco degli scrittori che, sempre più numerosi, partecipano al premio Acqui Storia per accorgersi che, a fianco dei soliti politicamente corretti aumentano anche gli storici più onesti e liberi, dunque scorretti. Basterebbe leggere le tante raccolte di racconti, curate da Gianfranco De Turris, per accorgersi che esistono personaggi di cultura negli ambiti più disparati, dal fantasy al poliziesco. Manca una rete per farli collaborare. Ma esiste un mondo alternativo ai moderati. Un mondo di qualità anche se ignorato e svalutato. Avrebbe potuto pensarci la Fondazione di An, ricca di soldi e poverissima di idee. Ma, quando scuce pochissimi denari per iniziative culturali, non va oltre banali convegni sul Piave o manifesti su Almirante. I soldi? Meglio tenerseli nelle casse della fondazione

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