giovedì 30 luglio 2015

Gli industriali renziani vendono perché non san fare impresa

Ma quanto è diventata competitiva, attrattiva l'Italia. Praticamente un Paese in saldo perenne. Anche Italcementi passa di mano e diventa tedesca. Venghino, signori, venghino. Qui c'è manodopera da sfruttare in abbondanza. E se gli italiani fanno i difficili di fronte ad offerte generose di ben 2,80 euro all'ora (lordi, sia chiaro, mica c'è da scialare), faremo arrivare altri invasori che con 2 soli euro, in nero, fanno i lavori per cui gli italiani pretenderebbero un salario europeo. Esosi. Si svende che è un piacere. D'altronde questa classe dirigente dell'economia italiana e' la stessa che si eccita quando ascolta il bugiardissimo, che si esalta quando ascolta Padoan, che crede alla Boschi e alla Madia. Qualcuno si era persino convinto delle capacità della Moretti. Ed allora è normale che imprenditori di tal livello vendano a chiunque si presenti con un pacco di soldi. Come si può credere che un imprenditore che applaude il governo del bugiardissimo sia anche in grado di guidare un'azienda? Di farla crescere? Questa e' la classe dirigente italiana. Quella che a Torino fa illudere il sindaco, promettendo interventi per 6,5 milioni di euro per il restauro dei monumenti e poi interviene con meno di 6mila euro. Ottusi e taccagni. Con le debite eccezioni. Perché, in un Paese dove tutti san fare solo le prede, c'è anche chi ha una vocazione, ed una capacità, da cacciatore. Come Ferrero, che acquista aziende straniere, invece di cedere la propria. Ma sono eccezioni. D'altronde non è che i politici brillino per maggior consapevolezza. Di fronte alle potenzialità di conquista dei mercati islamici con prodotti del Made in Italy, qualcuno sostiene che agli islamici non dobbiamo vender nulla. Non solo le aziende, ma neppure abiti, scarpe, macchinari industriali o vino. Già, perché anche questi Paesi comprano il nostro vino. Possiamo anche scegliere la strada dell'autarchia più rigorosa, purché si sappia che il grano per la nostra pasta arriva in misura notevole da un Paese islamico, come l'uvetta per i panettoni o le nocciole. Senza dimenticare gas e petrolio, cotone e olio. Non siamo autosufficienti e non possiamo più esserlo. Confondere gli invasori con una classe media islamica che vive bene nei propri Paesi e viene in Italia solo per turismo e per fare acquisti non è proprio geniale

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