mercoledì 16 settembre 2015

Dagli opinionisti italiani lezioni al mondo intero

I grandi politologi italiani hanno già bocciato il nuovo leader dei laburisti inglesi, Jeremy Corbyn. Colpevole di cosa? Di non piacere ai nostri esperti. E chissenefrega se è piaciuto ai laburisti inglesi che se lo sono scelto per guida. E se, dopo la nomina, sono aumentate le iscrizioni al partito. Non è ai laburisti inglesi che deve piacere, ma agli opinionisti italiani. D'altronde in Italia i vari Orsina e Galli della Loggia spiegano alle destre come devono trasformarsi per piacere agli avversari. E chissenefrega se le destre che piacciono agli opinionisti non son quelle che piacciono ai potenziali elettori di destra. Ormai è una mania: interferire nelle vicende altrui, negli altrui pensieri, e pretendere  che gli altri, a casa propria, si adeguino. Non è una mania solo italiana. Merkel decide di accogliere  in Germania tutti i rifugiati siriani. Poi si accorge che non son tutti  medici o ingegneri, e non son neppure tutti siriani. Allora li lascia fuori dalla porta e pretende che gli altri Paesi si adeguino ad una follia tutta berlinese. L'Ungheria non è d'accordo? Si arrangi. E si arrangi pure la Baviera. O l'Austria.  Basta che sia d'accordo Merkel con se stessa e con gli opinionisti italiani. Già pronti a dar lezione ai catalani in vista delle elezioni regionali che dovrebbero rappresentare il primo passo verso l'indipendenza. Sarà mica una questione catalana? No, e' una faccenda che devono risolvere gli opinionisti italiani. Pronti a spiegare ai greci come votare e come comportarsi con gli invasori. Pronti a spiegare ai siriani cosa devono fare, ignorando i bambini uccisi dai nemici di Assad. Pronti, gli opinionisti, a spiegare a Putin come deve comportarsi con Elton John. Pronti anche a spiegare agli americani che non bisogna votare per Trump. Tuttologi, conoscitori del mondo intero e di tutte le dinamiche di ogni Paese. Magari sfugge loro che in certi Paesi, da cui sfuggono i profughi minacciati dalla guerra, sono in pace da decenni. Ma sono particolari. Ormai gli opinionisti spiegano che devono essere considerati profughi anche quelli che scappano da governi democratici, basta che il profugo non sia d'accordo con la maggioranza. O quelli che fuggono da città dove esiste la delinquenza comune. L'importante, per gli opinionisti, e' distribuire patenti di bontà o di cattiveria. A prescindere dalla realtà. In Grecia prima era inaccettabile che i bambini greci non potessero curarsi e nutrirsi adeguatamente. Ora possono anche crepare di fame. La Grecia non fa più notizia se non  come luogo di transito. Se ne riparlerà nei prossimi giorni, perché si vota. E arriveranno le nuove lezioni degli opinionisti.

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