mercoledì 20 gennaio 2016

Il sistema Italia nomina gli amici purché inadatti

Marco Pucci, ex manager della ThyssenKrupp condannato in secondo grado per la morte di 7 operai, ha avuto la dignità di rifiutare la nomina alla guida dell'Ilva come direttore generale. Ma il buon senso e' completamente mancato in coloro che l'hanno proposto. D'altronde tutte le nomine di questo regime sono caratterizzate dagli schiaffoni assestati ai sudditi. Si nominano gli amici fidati del bugiardissimo, si tutelano i parenti del premier e dei ministri, si piazzano in tutti i posti di potere gli uomini e le donne che di questo sistema malsano e fallimentare sono parte integrante. Un sistema autoreferenziale, basato sulla cooptazione dei peggiori, purché fedeli. I risultati, nonostante il servilismo dei media, sono tutt'altro che entusiasmanti. I media si eccitano perché il Fondo monetario non ha rivisto al ribasso la crescita del Pil italiano per quest'anno. Un progresso dell'1,3% che colloca l'Italia al fondo delle classifiche europee, ma questo particolare viene dimenticato. E la ripresa e' così forte e reale che, per il prossimo anno, le previsioni non indicano una crescita intorno al 2%, soglia oltre la quale la crescita e' vera, ma una nuova frenata all'1,2%. Di nuovo al fondo della classifica. Perché anche la Francia, che quest'anno condividerà con noi le posizioni di retroguardia, tornerà a crescere di più nel 2017. E tutte le menzogne raccontate dal bugiardissimo e da Padoan? Appunto, menzogne. Perché un Paese non può compiere un balzo in avanti se a guidarlo, in ogni settore, sono degli inetti. Con gli slogan si possono ottenere dei voti in più, ma non si migliora un Paese. Non si rilancia l'economia con salari da fame ma nascondendo la povertà con provvedimenti sulle coppie di fatto. Si fanno solo cortine di fumo per nascondere il boom dei nuovi poveri; poveri italiani, ormai arrivati al 22% della popolazione. Povertà che riguarda ormai anche molti che un lavoro ce l'hanno. D'altronde la nuova formula per il Salone del libro di Torino prevede uno spazio per la letteratura omosessuale mentre non ci sarà più spazio per lo scambio di diritti editoriali. Anche in questo caso una cortina di fumo politicamente corretta per nascondere l'incapacità di fare impresa.

Nessun commento:

Posta un commento