mercoledì 13 gennaio 2016

Turchia come l'Egitto: attacco al turismo. E Isis recluta chi parla italiano

Tunisia, Egitto, Turchia? Cosa lega i tre Paesi vittime di attentati dell'Isis? Sicuramente il turismo. Anche se con pesi differenti. Per l'Egitto la quota di Pil rappresentata dalle entrate assicurate dai visitatori stranieri e' fondamentale per la sopravvivenza economica. Per la Tunisia un po' meno ed ancor meno per la Turchia che può contare su un'economia molto più diversificata e solida. Ma anche per Ankara una riduzione delle presenze turistiche avrebbe conseguenze pesanti. E lo sanno bene i tagliagole dell'Isis come lo sanno bene i sauditi, finanziatori di ogni porcata a livello internazionale. Si colpisce il turismo per indebolire i Paesi e, soprattutto, i loro governi. Può sembrare paradossale, soprattutto se si pensa all'Egitto che, con il nuovo governo, ha abbandonato l'asse privilegiato con la Turchia ed ha abbracciato l'Arabia Saudita. Un abbraccio mortale. Perché i sauditi finanziano il Cairo ma finanziano pure i terroristi che colpiscono l'Egitto. Assurdo? Per nulla. Più l'Egitto si idebolisce sul fronte turistico e più ha bisogno del soccorso finanziario saudita. Con l'obbligo di appoggiare, sempre di più, la criminale posizione saudita in tutta l'area degli scontri con Siria ed Iran. Ma anche una Turchia ed una Tunisia indebolite sul fronte delle entrate turistiche diventano più ricattabili. Senza dimenticare che colpire i viaggiatori disarmati e' molto più semplice che non un attacco a caserme o ad impianti petroliferi protetti da uomini armati, come in Libia. Gli attacchi contro Parigi hanno fatto calare sensibilmente le presenze turistiche nella capitale francese nel corso delle festività di fine anno. Ed ora, a Istanbul, sono stati colpiti i turisti tedeschi. Due obiettivi, Germania e Turchia, con una sola esplosione (il morto peruviano e' solo un danno collaterale per le menti malate dei tagliagole). Per ora l'Italia sta approfittando della situazione. I viaggiatori che rinunciano al Mar Rosso o alle spiagge tunisine possono dirigersi verso le coste italiane. Chi ha paura di recarsi a Parigi, ed ora anche a Istanbul e Berlino, può optare per Firenze e Venezia. Finché dura. Perché ora si è scoperto che l'Isis sta reclutando aspiranti terroristi che parlano italiano. A duemila euro al mese. Ed i nostri operatori turistici che ora godono delle disgrazie altrui, potrebbero ritrovarsi a godere molto meno nei prossimi mesi.

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