lunedì 11 aprile 2016

Salvini massacrato dai media, perché ignora i media

La polemica tra Matteo Salvini e Mattarella sulle frontiere aperte era, nella sostanza, del tutto inutile. Ma estremamente interessante per gli effetti. La dichiarazione del presidente non era per nulla limitata al vino perché, in tal caso, sarebbe stata di una banalità tale da far dubitare sulla professionalità di chi scrive i discorsi. Il riferimento alla realtà esterna, quella dei migranti, era palese e la reazione di Salvini comprensibile. Il bello, però, è venuto dopo. Tutti a sparare a palle incatenate contro il leader della Lega che, da parte sua, non aveva armi ne' spazi per difendersi e replicare. Come è giusto che sia e come sarà sempre di più. I social sono una gran bella cosa, ma non sono sufficienti per contrastare il sistema mediatico schierato con il potere. Ed il potere ha il sacrosanto diritto di approfittare della propria forza e della propria capacità di gestione dell'informazione e della disinformazione. Qualcuno ha impedito alla Lega di far funzionare decentemente il quotidiano La Padania? E la radio? E la TV? E, allargando il cerchio, qualcuno ha impedito al Secolo d'Italia di diventare il quotidiano di riferimento di una vasta opposizione al regime? Se i soldi degli iscritti e dei sostenitori dei partiti e movimenti delle destre varie sono stati utilizzati per trascorrere le vacanze a Montecarlo o per garantire i soliti personaggi, invece di essere utilizzati per contrastare la disinformazione del regime, non è colpa dell'attuale governo ne' dei precedenti di centrosinistra. Ed ora, mentre De Benedetti si mangia Stampa e Secolo XIX, mentre Cairo tenta la scalata di Rcs per fare un gruppo che comprenda anche La 7 e le sue testate popolari, le destre continuano a traccheggiare. Intanto Mediaset si allea con Vivendi per creare un mega gruppo che si occupi molto di più dei contenuti, in alternativa all'altro colosso di Sky. E Mondadori ingloba i libri Rizzoli. Senza che, sul fronte destro, si manifesti una idea, una proposta di alternativa. I soldi servono per la campagna elettorale dei soliti noti. Servono per i litigi. Servono per lamentarsi del regime che sa usare i media. Sperando, forse, che gli altri si commuovano ed offrano i loro spazi alle destre impegnate nel consueto cazzeggio

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