sabato 18 giugno 2016

La Sardegna non esiste e i sardi devono scomparire

La Sardegna non esiste o, perlomeno, non fa parte dello Stato italiano. Lo certifica proprio lo Stato, che vuole trasformare l'isola in un centro di ripopolamento affidato ai migranti, in un processo di sostituzione e cancellazione del popolo sardo e delle sue tradizioni. E la conferma arriva da una multinazionale dell'abbigliamento che, in vista delle Olimpiadi brasiliane, ha preparato una maglietta azzurra con la riproduzione dello Stivale e della Sicilia. E basta. La Sardegna è stata cancellata. La multinazionale ha chiarito che si tratta di un taroccamento, che l'originale conserva l'isola. Dunque non è colpa loro ma degli imitatori che si sono dimenticati. E non è neppure la prima volta che accade. In ogni caso tra le multinazionali ed il bugiardissimo i rapporti sono molto stretti ed il presidente del Consiglio dello Stivale+Sicilia non perde occasione per fare l'uomo immagine di un computer, di un telefonino, di una bibita americana. Ora potrà farlo anche per l'abbigliamento, indossando una maglietta tarocca che servirà da monito agli avversari: rompete le scatole? E io vi cancello. Come con i leader della rivoluzione russa cancellati, progressivamente, dalle foto di gruppo man mano che venivano fatti uccidere da Stalin. Se a Roma dovesse vincere la Raggi al ballottaggio, la prossima maglietta di una multinazionale  - questa volta vera - riporterà uno Stivale con al centro un nuovo lago. E se dovesse vincere Parisi a Milano, al posto del capoluogo lombardo ci sarà un logo della multinazionale o il disegno di un deserto. Quanto al ripopolamento della riserva sarda, non è l'unico previsto. Anche le Alpi vedranno la cacciata degli indigeni, sostituiti dagli allogeni. Ma le montagne sono più problematiche perché sono attaccate al resto dello Stivale. La Sardegna, invece, sta in mezzo al mare e può tranquillamente essere venduta a qualche altro Paese dopo la doverosa sostituzione etnica. È vero che il governo del bugiardissimo ha già ceduto dei tratti di mare italiano ai francesi, ma vendere anche la montagna è più complicato, soprattutto perché i francesi non si entusiasmano all'idea di altra immigrazione. Basta vedere i controlli al confine di Ventimiglia, molto più severi di quelli al Brennero, per accorgersi che i nuovi ripopolatori devono rimanere sulle spalle degli italiani.

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