mercoledì 29 giugno 2016

La Turchia torna protagonista nel Mediterraneo. L'Italia fugge

Bastano due scuse incrociate per ridisegnare le alleanze mondiali e per rimettere Ankara al centro dei giochi. L'attentato all'aeroporto di Istanbul arriva a sancire proprio il ritrovato ruolo della Turchia. Che, praticamente in contemporanea, incassa le scuse da Israele e porge le proprie scuse alla Russia. Tel Aviv si "pente" per l'aggressione contro la nave turca che portava aiuti umanitari ai palestinesi e paga un cospicuo risarcimento ai parenti delle vittime assassinate dai soldati israeliani. Da parte sua Ankara si scusa con Mosca per l'abbattimento dell'aereo russo e per l'assassinio di un pilota che si era lanciato con il paracadute ma era stato massacrato da terroristi filo turchi. Dunque, risolto il problema  formale delle responsabilità, si può ripartire con accordi ad ampio raggio. Non è un aspetto irrilevante per Paesi che conservano una dignità e che non amano venire umiliati sul piano internazionale. A Mosca, Ankara e Tel Aviv non hanno, evidentemente e fortunatamente, giornalisti pronti ad intervistare i famigliari delle vittime pretendendo il perdono nei confronti dei carnefici. Ora la Turchia potrà tornare a trattare alla luce del sole con Israele, non solo per quanto riguarda gli affari economici ma anche in funzione anti iraniana. E diventerà ancora più determinante per la situazione dei palestinesi, soprattutto a Gaza. Perché Ankara garantirà aiuti ma imporrà le scelte politiche della Striscia di Gaza. Sul fronte opposto potrà riprendere con Mosca gli affari in ambito energetico ma si porrà anche il problema di come risolvere la vicenda siriana. Una questione tutt'altro che semplice. Così come non è semplice il fronte libico. Mosca appoggia l'Egitto che sogna la Cirenaica indipendente o, almeno, autonoma. La Turchia e' su posizioni opposte. Come sempre, nelle vicende del Mediterraneo, e' assente l'Italia che dovrebbe essere la protagonista. Ankara ha proposto a Roma un asse privilegiato per gestire la situazione ma, ovviamente, il governo italiano ha continuato a parlare a vanvera pur di non prendere una decisione. Così francesi ed inglesi si stanno conquistando posizioni di privilegio in Libia mentre l'Italia si limita a recuperare migranti che partono dalle coste libiche. D'altronde le priorità italiane sono altre: gli europei di calcio, il salvataggio del padre della Boschi, il futuro di Alfano.

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