mercoledì 17 agosto 2016

Da Bernabei a Renzi: il crollo della Rai

La scomparsa di Ettore Bernabei, ex direttore generale della Rai, e' stata celebrata con ogni onore dalle testate dell'ex servizio pubblico trasformato in servizio privato renziano ma pagato dai sudditi. Un uomo sicuramente di parte, Bernabei. Democristiano, fanfaniano, ma altrettanto sicuramente un uomo di grande cultura è capace di garantire un pluralismo che oggi non è neppure ipotizzabile. La Rai targata ufficialmente Dc lasciava spazio alle opinioni politiche differenti. Certo, poi si censuravano le gambe delle ballerine, mascherate con calzamaglie nere. Ma era anche la Rai che trasmetteva l'Odissea e la Cittadella, Non è mai troppo tardi e Nord chiama Sud. Una informazione impensabile ai tempi del bugiardissimo, delle Bignardi e dei direttori Tg rigorosamente schierati a favore del bugiardissimo e del suo referendum. Tg che si indignano per una maglietta di Salvini e che fingono di non sapere che l'assassino sul treno svizzero non era proprio un elvetico Doc ma arrivava dall'altra sponda del mare. E allora spazio all'ipocrisia per ricordare Bernabei stando ben attenti ad evitare di ripercorrere i suoi passi. Svestiamo le ballerine, anzi svestiamo e basta delle ragazzette che non sanno ballare, cantare o recitare. E in compenso censuriamo ogni idea differente, ogni opinione politicamente scorretta. La Rai del bugiardissimo e di Maria Elena Etruria non potrebbe mai trasmettere un'oscenità come l'Odissea, tra eroi, Dei, valori che erano il fondamento dell'Europa che fu. Due tette, qualche chiappa, un po' di attori di altri continenti per garantire il pluralismo etnico ed il programma è servito. Vietato pensare, vietato informarsi, vietato avere idee diverse da quelle del bugiardissimo. E un techetechete per fingere di rimpiangere la Rai di Bernabei

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