lunedì 12 settembre 2016

Grillo e Renzi, Dibba e D'Alema. Il centrodestra è ancora in vacanza

Grillo e il bugiardissimo, Dibba e D'Alema. Lo scontro politico è ripreso, finalmente si è ricominciato a litigare. Persino il Vaticano ha deciso di schierarsi sulla base della dottrina più profonda: "piove, sindaco ladro". D'altronde con monsu Bergoglio al vertice di San Pietro è già tanto che l'Osservatore Romano non si sia scagliato contro Giove Pluvio. Chi, se non il sommo Dio, è responsabile dei temporali su Roma? La ripresa autunnale ha potuto contare anche sulle esternazioni del presidente campano, De Luca, che dopo aver liquidato come "mezze pippe" i vertici dei 5 stelle, si è anche augurato la loro prematura scomparsa non dalla politica ma dalla faccia della terra. Perlomeno De Luca è divertente, l'Osservatore Romano molto meno. Ma se grillini e Pd riprendono la scena, proseguono le vacanze del pensiero dell'intero centrodestra. Qualche show di Parisi, tanto per giustificare la designazione da parte di Berlu. Ma per le idee è ancora chiuso per ferie. Ripassare ad ottobre, se l'area ne trova qualcuna da presentare. Parisi o Toti? Bella sfida sul nulla. L'alternativa è rappresentata solo dal fondoschiena delle persone che, eventualmente, andrebbero a sedersi sulle poltroncine di prima fila. Parisi ha l'appoggio di Berlu, della famiglia del capo e dei sodali di sempre. Può avere un ruolo politico? Tutto da dimostrare. Può attirare la sempre meno brillante società civile? Qualcuno sì, probabilmente. Ma considerando lo scarsissimo gradimento che la classe dirigente economica di questo Paese ha conquistato tra gli italiani, è difficile immaginare un successo politico dell'iniziativa. E Toti? Si fa forte del successo in Liguria, frutto di un'alleanza con la Lega e con le altre formazioni dell'area di centrodestra. Certo, Toti si dimentica che il suo successo è anche frutto del suicidio della sinistra che, in Liguria, ha scelto di dividersi. Ma l'ex Gabibbo Bianco resta comunque presidente di una Regione importante. E potrebbe, anzi dovrebbe, far fruttare maggiormente questo suo ruolo. Magari in collaborazione con Lombardia e Veneto, che hanno maggioranze omogenee. Invece l'alleanza non porta grandi risultati. Forse anche per ragioni mediatiche. In Liguria l'informazione è garantita dal trio Stampa-Repubblica-Secolo XIX, cioè un unico editore. Fantastico. E il povero Toti come può contrastare la disinformazione? Con il "panino" locale, inserito tra le pagine del Giornale berlusconiano. Peccato che l'edizione locale punti al risparmio più assoluto e non al potenziamento dell'informazione. Tagli e accorpamenti, riduzioni e ancora risparmi. Tipico esempio del livello della società civile che dovrebbe aggregarsi intorno a Parisi. Ci sarebbero anche altre realtà, nel centrodestra. Ma in attesa del figlio della Meloni, sono praticamente scomparse dalla scena. Forse ancora in vacanza, si spera. Perché se il nulla cosmico non fosse legato a nuotate, a passeggiate sui monti o a camminate nelle città d'arte in giro per il mondo, sarebbe ancora peggio.

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