giovedì 26 gennaio 2017

Il bacio di Corona per nascondere la realtà

"Corona bacia la fidanzata in aula". Così un titolo su un quotidiano nazionale. Notizia fondamentale, da pubblicare senza alcuna perplessità, tra gli articoli sui morti in Abruzzo e quelli sulle strategie di Trump, tra un fondo sulla scalata delle Generali ed un commento sulle possibilità di voto in Italia. Certo, sono quotidiani generalisti e si occupano un po' di tutto. Dunque ci deve essere spazio per lo sport, per la cultura, per la tv ed il cinema. L'uscita di un nuovo film è una notizia, il calciomercato è una notizia, una rapina è una notizia (purché non sia stata compiuta da una grande opportunità, se no si censura). Ma il bacio di Corona alla sua fidanzata, che notizia è? Davvero una dimostrazione di grande giornalismo, sicuramente l'autore verrà premiato adeguatamente. Poi, però, qualcuno se la prende con i cittadini italiani perché non leggono più i quotidiani ed i giornali in genere. Questo non significa che, per essere autorevole e interessante, un giornale debba essere assolutamente serioso. Notizie curiose e divertenti non mancano mai. Anche se spesso vengono ignorate per i più disparati motivi. Ma il bacio di un personaggetto alla propria fidanzata non rappresenta nulla. Ma questo è il giornalismo contemporaneo, quello che risparmia sugli inviati e sui corrispondenti per dare spazio al bacio di uno in tribunale. Certo, si prende la notizia da un'agenzia e la si sbatte in pagina. L'importante è riempire uno spazio. E non importa più se le notizie vengono lette, se il giornale viene acquistato. Direttori autoreferenziali non se ne preoccupano. Tanto i tagli degli organici riguardano solo i sottoposti mentre i responsabili dei disastri editoriali continuano ad abbuffarsi con una torta che solo per loro non si riduce. La compagnia di giro si autotutela, le tv accolgono le comparsate di direttori di quotidiani che riescono a far calare anche l'audience. Tutti politicamente corretti, tutti impegnati a tutelare il potere che, a sua volta, si impegna per tutelare i direttori di riferimento. Meglio evitare di raccontare che in mezzo mondo cresce la protesta contro le oligarchie. Anche se, spesso, si sceglie il campione sbagliato per abbatterle. In Italia no, tutti zitti e pronti a fare qualche passo indietro se, per sbaglio, ci si è lasciati andare ad una sacrosanta protesta a voce troppo alta. In tutto questo squallore, i lettori non contano assolutamente nulla. E, logicamente, rinunciano ad acquistare i giornali, si rifugiano su internet, si dedicano ai social. Dove, immancabilmente, ritroveranno le notizie sul bacio in tribunale, gli interventi politicamente corretti, le censure. A lorsignori piace vincere facile e occupano ogni spazio. In realtà gli spazi sarebbero enormi per le alternative di ogni tipo. Ma a sognare le alternative sono i cittadini senza soldi. Quelli che i denari li hanno, preferiscono accodarsi all'informazione di regime. Pronti persino ad entusiasmarsi per il bacio di Corona

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