venerdì 27 gennaio 2017

Messico e nuvole, l'Europa non capisce le opportunità

Il Messico non è speedy Gonzales e neppure Pancho che sonnecchia sotto un enorme sombrero. Immagine stereotipata che ha molto meno a che fare con la realtà rispetto al pizza, mafia e mandolino di altri Paesi. Eppure nello scontro tra Messico e Stati Uniti le legioni si sono schierate in massa dalla parte di Trump. E persino gli avversari del nuovo presidente statunitense si sono limitati ad attaccare Trump, evitando accuratamente di prendere posizione a favore del Messico. Problemi loro? Non proprio. Perché le scelte preannunciate da Trump a favore di un ritorno al protezionismo servono, è vero, per rilanciare l'occupazione negli Usa, ma hanno conseguenze anche sulle esportazioni europee ed italiane. Mentre i problemi che la politica di Washington creerà al Messico rendono il Paese latinoamericano particolarmente interessante per chi è al di qua dell'Oceano. Il Messico avrà bisogno di nuovi alleati economici, di nuovi sbocchi e di nuovi fornitori. Sì, anche fornitori, perché il Paese è diventato una potenza economica di primo piano. Anche se i media italiani se ne occupano soltanto per raccontare gli effetti devastanti del narcotraffico o per ricordare che Carlos Slim è uno degli uomini più ricchi del mondo. Qualche articolo, occasionale, sugli aspetti archeologici e poi nulla più. Sarà forse per questo che il "ministro degli esteri" dell'Unione europea (sì, la solita Mogherini) non si è accorta delle enormi possibilità che si aprono per i Paesi europei in conseguenza dello scontro tra Trump e Nieto. Uno scontro che, per ora, riguarda la costruzione del muro tra i due Paesi, con il presidente messicano che, logicamente, si rifiuta di pagare un'opera decisa dal suo omologo statunitense. E gli Usa che replicano ipotizzando mega dazi sulle importazioni di prodotti messicani. Tra questi prodotti, ovviamente, ci sarebbero anche le auto prodotte in Messico da Fca. Sarebbe dunque il caso di approfittare della situazione per inserirsi in un mercato estremamente importante. Ma se non lo capisce Mogherini non ci si può certo illudere che lo capisca Alfano. E resta ferma persino la Spagna. Una clamorosa dimostrazione del fallimento della politica europea. Tutta l'America Latina, dal Nord al Centro ed al Sud, ha una fortissima componente di popolazione di origine europea: spagnola, italiana, portoghese. Ma anche tedesca e francese. Eppure l'Europa ha lasciato che gli Usa considerassero l'America Latina come il giardino di casa. Persino la Russia, l'Iran ed ora la Cina (ma anche il Giappone) hanno inciso di più di quanto abbia fatto l'Europa negli ultimi anni. L'Italia è rimasta ferma al Mundial di Mexico 70, al Messico e nuvole di Jannacci. Forse a dormire sotto il sombrero sono Alfano e Mogherini, non i messicani.

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