sabato 25 marzo 2017

Basta con il saluto sessista valdostano

Mentre si celebrano i 60 anni di una Unione Europea che neppure è stata realizzata, nel cuore d'Europa si continua a tollerare l 'intollerabile . In Valle d'Aosta gli indigeni continuano a salutarsi con il pollice alzato. Non si tratta di una reminiscenza romana, neppure di una sorta di pigrizia che ha trasformato il saluto romano con la mano distesa in un meno faticoso saluto con un dito solo. Macché. Il pollice alzato viene accompagnato dall'inequivocabile saluto vocale: homo. E anche se si cerca di mascherarlo con il più corretto saluto "poudzo" (pollice), il riferimento sessuale è evidente. Pollice in alto come un fallo in erezione. Così com'è evidente la necessità di un immediato intervento di Boldrine a tutela della componente femminile della popolazione valdostana. Che figura ci facciamo davanti alle nuove italiane velate? E perché mai le valdostane non si sono ribellate a millenni di soprusi sessisti? Urge riparazione immediata. In caso contrario bisognerà portare la Valle d'Aosta di fronte alla corte di Strasburgo, dell'Aja, insomma di fronte a qualsiasi corte pur di far cessare l'immonda usanza. Oppure si provvederà a trasferire l'intera popolazione autoctona per sostituirla con le nuove opportunità in arrivo da ogni parte del mondo.

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