mercoledì 14 giugno 2017

Ambiente: tutelare gli insetti e non la biodiversità umana

Tutti indignati per il voltafaccia di Trump sui temi ambientali. Il ricco presidente yankee pensa agli affari e non alla sopravvivenza del pianeta. Poi tutti questi ambientalisti a giorni alterni, pronti a protestare per i rischi di scomparsa dell'insetto che vive in 4 metri quadrati della foresta amazzonica, se ne fregano della biodiversità quando si tratta di esseri umani o, peggio ancora, di cultura. Allora la tutela della diversità si trasforma in obbligo di cancellare questa diversità. Meticciato obbligatorio, culture unificate. Difendiamo il pomodoro di Pachino e cancelliamo l'uomo italiano. D'altronde, ci spiegano le tv di regime, gli italiani fanno sempre meno figli (magari perché i soldi vanno ai migranti) e diventa dunque indispensabile favorire l'invasione per avere a disposizione nuovi schiavi da sfruttare. E l'odio del politicamente corretto nei confronti dell'ambiente reale si nota anche nella censura generale riguardo al premio Acqui Ambiente che viene promosso da un Comune non allineato politicamente. I premi, a volte, vengono assegnati a personaggi discutibili (quest'anno a Calabrese), a dimostrazione di una onestà intellettuale che prescinde dagli schieramenti. Ma al politicamente corretto non basta. Il premio è ignorato dell'assessore regionale all'ambiente (che non si sa cosa faccia, in realtà), viene ignorato dall'assessore alla cultura (si tratta di libri) e viene ignorato dal Salone del libro di Torino che raggruppa premi e manifestazioni culturali di tutta Italia, purché di parte giusta. Ma diventa difficile criticare la sinistra faziosa quando i comuni guidati dal centro destra fanno esattamente la stessa cosa. Quanti sono quelli che hanno proposto un gemellaggio con la manifestazione di Acqui? Quelli che hanno presentato i libri premiati all'Acqui Ambiente e all'Acqui Storia? La capacità di far sistema è pari a zero. A cominciare dalla confinante Liguria che, sul fronte culturale, non è cambiata molto con il successo di Toti e del centro destra. Magari, invece di vantare i successi ottenuti in qualche piccolo Comune della Penisola e delle Isole, si potrebbe alzare lo sguardo e pensare a collaborare

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