martedì 8 agosto 2017

La legione straniera non salva lo sport italiano

Nell'indifferenza pressoché generale del pubblico italiano, in Inghilterra si stanno svolgendo i campionati mondiali di atletica. Inevitabile la disattenzione italiana, considerando l'assenza del nostro Paese dal medagliere. Eppure la nazionale è infarcita di nuovi italiani che avrebbero dovuto garantire il salto di qualità e successi a iosa. Invece nulla. Non bastano i cognomi esotici per garantire vittorie e medaglie. Strano, perché i nomi esotici portano vittorie e medaglie alla Francia, al Belgio, all'Olanda, alla Gran Bretagna. Per non parlare dei Paesi del Golfo che si comprano i migliori atleti stranieri in circolazione e li fanno gareggiare come se fossero del Bahrein o del Qatar. Invece l'Italia è così accogliente da mettere in nazionale atleti stranieri che non vincono nulla. E manco fanno bella figura.  Eppure non è sempre andata così nell'atletica. Basti pensare ai successi di Mennea, Dario, Simeoni, Berruti, ma l'elenco sarebbe lunghissimo. Di fronte ai tempi ed alle misure degli atleti italiani di oggi, si devono rimpiangere Frinolli, Fiasconaro, Gentile, Ottoz. Non soltanto Eddy Ottoz, medaglia alle Olimpiadi, ma anche i suoi figli, ostacolisti non altrettanto grandi ma sicuramente in grado di ben figurare rispetto allo spettacolo odierno. Un disastro che non è conseguenza solo di una pessima gestione del settore, ma soprattutto della pessima gestione del Paese. Generazioni che potrebbero vincere i mondiali di smartphone, ma che soffrono troppo e invocano l'intervento del telefono azzurro di fronte alla prospettiva di una corsa o di un salto. La Buona scuola sforna ignoranti con scarsa propensione allo sport. E di fronte al fallimento si ricorre alla legione straniera che, essendo cresciuta in Italia, si è subito adattata al fancazzismo degli autoctoni. In tutto questo scenario va però riconosciuto il merito alla Rai di offrire servizi di livello elevato dai mondiali. Commenti tecnici chiari e analisi affidate a persone competenti. Pare quasi incredibile che la Rai riesca ad offrire un prodotto da medaglia

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