lunedì 14 agosto 2017

L'illusione del turismo italiano

I veneziani sono mercanti da più di mille anni e se hanno votato al 90% per escludere le grandi navi dal Canal Grande, significa che hanno capito che un turismo di questo tipo non ha più senso. Non solo non è utile, ma diventa controproducente. Nonostante le idiozie del genere "libero mercato " di chi sostiene che le grandi navi sono indispensabili per portare turisti. Esiste una sola persona che rinuncerebbe a visitare Venezia se non arrivasse in nave davanti a San Marco? Ma anche se ci fosse un simile imbecille, Venezia perderebbe qualcosa rinunciando a un simile turista? I veneziani hanno deciso di no. Hanno deciso che 30 milioni di turisti bastano e avanzano. Perché troppi visitatori stanno distruggendo la città, la sua vita, la sua esistenza stessa. Venezia non è solo San Marco o Rialto. Sono secoli di storia unica e inimitabile, sono cultura e tradizioni. Questo è il vero fascino. Se no, per turisti ignoranti, bastano le patetiche ricostruzioni di Venezia negli hotel di Las Vegas. Lo hanno capito anche i messicani che, per i pigri e ignoranti turisti statunitensi, hanno costruito negli hotel le riproduzioni di alcune piramidi. Cosi il grasso yanqui si fa la foto ed evita di infastidire chi si fa ore di strada per visitare i siti archeologici autentici. È chiaro che il turismo sta cambiando e andrà verso modifiche radicali. Occorre tener conto del turismo dei millenials che non hanno cifre astronomiche da spendere per un aperitivo o per un giorno sugli sci. I piaceri che si concedono ancora i turisti italiani diversamente giovani non potranno concederselo i figli ed i nipoti. Sarà, inevitabilmente, un turismo più "naturale " per mancanza di alternative economiche. Ma tutti sognano di intercettare la clientela vip, quella danarosa e, magari, internazionale. Proponendo prezzi assurdi per servizi di bassa qualità. Ombrelloni, sdraio e lettini che, per una giornata nello stabilimento balneare, costano più di un eventuale acquisto definitivo dello stesso ombrellone o lettino. Una giornata sugli sci che costa come lo stipendio di una settimana di lavoro per un millenial. E proposte sempre più uguali, globali. Si sta sulle Alpi e si potrebbe essere in qualsiasi altra parte del mondo perché l'offerta non prevede nessun rapporto con la cultura e l'identità locale, ma solo centro benessere, aperitivo internazionale, piscina. E allora, se manca l'identità, l'unica sfida sarà sui prezzi. E se finisce l'emergenza terrorismo, i prezzi italiani saranno perdenti rispetto a buona parte del mondo

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