martedì 12 settembre 2017

Disastri da Nord a Sud per la gioia dei burocrati

A Livorno si contano morti e danni. A Roma solo danni. Ma dal Nord al Sud ogni temporale provoca disastri colossali e l'immancabile richiesta di stato di calamità. Neanche a parlare di interventi di prevenzione. Ogni volta, però, si ricomincia con le chiacchiere sulle costruzioni abusive da abbattere, sapendo che al termine delle chiacchiere le abitazioni resteranno dove sono. Pulizia dei fiumi e degli argini? Non si può fare, costa troppo e la burocrazia è un freno. Controllo del territorio montano per evitare frane e smottamenti e per canalizzare le acque? Non si può fare, gli animalisti sostengono che il territorio montano appartenga a lupi ed orsi mentre l'uomo è un invasore di territorio altrui (gli insediamenti umani risalgono al neolitico ma non è politicamente corretto ricordarlo). In città, invece, si sono coperti fiumi e canali per sfruttare ogni metro quadrato di territorio. E quando un sindaco prova ad eliminare la tombatura si grida allo scandalo per lo spreco di risorse. Poi, però, si grida allo scandalo se i corsi d'acqua tombati esplodono. Un Paese assurdo, l'Italia. Con una burocrazia ottusa che mira solo ad autotutelarsi con una serie di angherie spacciate per regole. E con una popolazione di indignati a tempo pieno che costruiscono case abusive ma protestano contro le case abusive altrui. Un Paese dove si distruggono paesaggi meravigliosi nella convinzione che i turisti stranieri se ne fregano dei paesaggi e vogliono hotel a cinque stelle sulle vette delle montagne o sulla riva del mare. Un Paese che si è rassegnato a perdere milioni di posti di lavoro a causa della robotizzazione ma che penalizza, con la burocrazia, ogni nuova idea perché preferisce investire in cemento e cemento. Pero' non perde occasione per sostenere la necessità di favorire la creatività, basta che rimanga a livello di chiacchiere senza trasformarsi in lavoro, in impresa. D'altronde i burocrati hanno ragione. Se lasciamo spazio alla creatività, a nuovi lavori applicati alla realtà attuale a partire dalla prevenzione dei disastri e dalla cura del territorio, occorrerà intervenire per inventare nuove regole che blocchino tutto. Meglio lasciar tutto come prima, perché i disastri favoriscono interventi senza controllo. Per la felicità degli amici degli amici

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