mercoledì 22 novembre 2017

Il bugiardissimo sfida Berlu per tornare protagonista

Il bugiardissimo sfida Berlu. Pur di ritrovare i riflettori puntati su di lui, Renzi è pronto a sfidare chiunque. Ci aveva provato con Di Maio ma il pentastellato aveva fatto notare che il bugiardissimo ormai non conta più ed è insopportabile persino all'interno del Pd. Ora ci riprova con Berlu sperando che l'anziano leader di Forza Italia, per mero desiderio di protagonismo, accetti la sfida è conceda nuova visibilità al capo del giglio tragico. Se andrà male anche con Berlu, il bugiardissimo lancerà la sfida a Tavecchio, ai concorrenti del Grande Fratello (anche non Vip), a chiunque voglia confrontarsi con lui. Una figura patetica, che sopravvive soltanto grazie al servilismo dei conduttori televisivi e dei suoi amichetti collocati ai vertici di quotidiani in crisi di credibilità e di vendita. Ormai la presenza del bugiardissimo imbarazza non soltanto il suo partito, ma l'intera sinistra. Scelte sbagliate, amicizie ancora più sbagliate, nomine assurde, difesa dell'indifendibile a partire dalla squallida vicenda di Banca Etruria e di Maria Elena Boschi. Il giglio non si tocca, ma anche il suo successore Nardella alla guida di Firenze si è rivelato una iattura. Il Pd spera in un volto nuovo per tornare a far politica ed a sperare. Pronto, persino, ad affidarsi a Pisapia pur di sostituire il bugiardissimo. Ma lui non se ne vuole andare. D'altronde lo si era capito in occasione del disastro del referendum. Il bugiardissimo, dopo aver promesso di ritirarsi in caso di sconfitta, ci aveva subito ripensato ed era rimasto al suo posto, per la delusione dei suoi compagni che speravano di liberarsene. Il tracollo in Sicilia, la sconfitta al primo turno ad Ostia sono stati solo segnali di conferma di una parabola in piena fase di discesa. Può solo sperare nella mania di protagonismo di Berlu per tornare a calcare la scena in primo piano. Ma l'Italia ha già abbandonato la platea. Uno spettacolo senza pubblico.

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