martedì 12 dicembre 2017

Gli oligarchi con Boccia nel prossimo governo

Confindustria scende in campo in vista delle imminenti elezioni politiche. E lo fa direttamente con il presidente, il compagno Vincenzo Boccia. Pronto, magari, ad accettare un incarico ministeriale, ovviamente solo per spirito di servizio. In questo modo libererebbe il posto alla presidenza degli imprenditori e non sarebbero pochi ad essere contenti in Viale dell'Astronomia. Quello che sfugge, però, è il valore aggiunto per l'Italia. Un problema marginale, nell'ottica degli oligarchi. Ma non per gli italiani chiamati al voto. Innanzitutto occorrerebbe capire quale schieramento dovrebbe farsi carico di Boccia. Notoriamente l'attuale presidente di Confindustria è schierato dalla parte del Pd, ma il partito di Renzi non vincerà sicuramente le elezioni e le ambizioni di Boccia verrebbero frustrate. Ma perché mai il centro destra dovrebbe affidarsi ad un personaggio schierato dalla parte opposta? Ovviamente Boccia non parteciperebbe ai ludi cartacei, gli oligarchi non si abbassano a chiedere un voto ai plebei. Bisognerebbe invitarlo al governo dopo le elezioni, a giochi fatti. E lui cederebbe alle pressioni per senso del dovere e andrebbe a fare il ministro tecnico, magari allo Sviluppo economico. D'altronde Boccia si è già distinto per lo sviluppo del Sole 24 Ore, dunque potrebbe proseguire sulla strada del successo. Non si capisce davvero, al di là dei soliti problemi di cupio servendi, perché le destre dovrebbero accettare una soluzione di questo tipo. Che è invece pienamente comprensibile nel caso di mancato successo pieno della coalizione di centro destra. In caso di inciucio, insomma. Un governo tra i fedelissimi di Berlu ed il bugiardissimo. Con una presidenza del consiglio affidata al Pd, magari a Gentiloni. Perché il Pd avrà più voti di Forza Italia. Gli interni a Minniti, che tanto piace ai forzisti. E gli esteri a Berlu (o ad un suo fedelissimo) perché è l'unico che ha una visione  internazionale. Non sarebbe neppure difficile immaginare il programma economico di Boccia: lacrime e sangue per i lavoratori e per micro e piccole imprese, vantaggi di ogni tipo per la grande industria. Non ha importanza se la grande industria italiana è ormai quasi completamente in mano straniera: gli oligarchi non hanno patria o bandiera, si riconoscono tra loro dall'odore dei soldi.

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