giovedì 5 aprile 2018

Salvini leale a Berlu che lo pugnala

Tutto fermo per il nuovo governo. Veti incrociati, antipatie personali, trattative sotterranee. Ma non si va avanti. Matteo Salvini si dice disponibile a fare un passo indietro per consentire la formazione di un nuovo governo, ma non tollera veti dei pentastellati nei confronti di Berlusconi. Un bel gesto, quello di Salvini. Che dimostra una lealtà totalmente sconosciuta ai vertici di Forza Italia dal momento che l’ammiraglia Mediaset, il Tg5, non perde occasione per attaccare la Lega con una non celata soddisfazione dei giornalisti che se ne occupano. Ed è inutile arrampicarsi sui vetri per sostenere che Forza Italia è una cosa e Mediaset una cosa diversa. La realtà è che sia il partito sia il gruppo editoriale rispondono a una sola persona. La linea politica di una testata giornalistica, televisiva o meno, è decisa dall’editore che sceglie il direttore e lo cambia se non rispetta la linea indicata. Dunque gli attacchi continui e ossessivi contro la Lega rispondono a una scelta editoriale che è quella della famiglia Berlusconi e dei soliti consiglieri, grandi ammiratori del bugiardissimo e favorevoli all’inciucio con il Pd. Ed è a questa gente che Salvini vuole restare fedele? Vuole rinunciare a governare senza neppure ottenere, in cambio di un gesto di simile portata, una completa  inversione di rotta nella linea editoriale delle tv del suo alleato? Una fedeltà ed una lealtà a senso unico. È vero che la vendetta si gusta fredda, è vero che difficilmente Tajani riuscirà ad evitare il tracollo di Forza Italia post Berlu ed è vero che sarà la Lega ad accogliere gli elettori fornisti sempre più delusi. Ma i tempi sono lunghi e non è per nulla sicuro che le condizioni esterne siano così favorevoli quando arriverà il momento. Dunque si può, anzi si deve, pretendere adesso la stessa lealtà anche dal partito-famiglia di Berlu. Si deve pretendere un atteggiamento meno ostile da parte del Tg5 e dei programmi di intrattenimento della rete. Perché se non si è in grado di ottenere il rispetto da parte degli alleati, è difficile credere che si sia capaci di ottenere risultati alla guida di un Paese.

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